Pubblicato il: 31 Luglio, 2017

1900 – Genoa senza rivali – I^ parte

Premessa

Terzo appuntamento con la storia del campionato italiano. Genoa senza rivali come dice il titolo, visto che la squadra ligure incassa il terzo scudetto consecutivo della propria storia calcistica mostrando, ancora una volta, in campo una netta superiorità rispetto agli avversari.

Non più un fenomeno isolato

Che il campionato italiano cominciasse a diventare qualcosa di più rispetto ad un semplice torneo “parrocchiale” disputato tra amici lo si evinse, oltre che dal fatto che la terza edizione fu disputata in 4 giorni, distribuiti in due mesi (tra marzo e aprile), anche dal numero dei partecipanti che da 4 passò a 5 e comportò un aumento di partite specie nelle fasi eliminatorie. Già però dal 1900 vi furono i primi radicali cambiamenti negli ambiti societari. La storica rivale del Genoa, l’Internazionale di Torino (due volte consecutive finalista del torneo) fu assorbita dall’altra compagine di Torino, l’FC Torinese, e scomparve definitivamente dalle scene calcistiche. L’Internazionale era nata dal sodalizio di due antiche scuole di pensiero calcistico di Torino: il Football Cricket Club Torino e i Nobili di Torino, tra le quali fila giocava anche il Duca degli Abruzzi (tra gli inventori del campionato di calcio). Uno dei fondatori dell’Internazionale di Torino fu Herbert Kilpin, protagonista con il Milan proprio a partire dal campionato del 1900. In quegli anni ci fu anche il primo caso di scommesse sportive che fu “arrangiato” durante quello che può essere considerato l’esordio della Nazionale Italiana in partite di football. Agli inizi di Aprile infatti una selezione azzurra fatta sia di italiani che di stranieri che militavano nel nostro campionato sfidò la Svizzera al Velodromo Umberto I di Torino dovendo arrendersi con il risultato di 1-2. In quell’occasione si organizzò una raccolta di soldi indirizzati a scommesse di sportivi che dovevano decidere se puntare sulla vittoria della nazionale italiani oppure sui più quotati ospiti elvetici. Dilagò inoltre la “calcomania” con gadget, oggetti vari dedicati al mondo del football da poter acquistare presso vari negozi, ben lontani ancora dal fenomeno moderno del merchandising.

Milan e Juventus entrano in gioco

Con l’Internazionale di Torino fuori dai giochi il rischio che la manifestazione poteva definitivamente arenarsi era forte. Però, a parte piccole realtà locali che andavano sfidando i club già collaudati in partite non ufficiali (taluni storici del calcio affibbiano a queste gare valore di eliminatorie), due grossi club, che avrebbero profondamente mutato gli equilibri del nostro campionato si iscrissero alla manifestazione, prendendo parte alla fase eliminatoria. Questi erano il Milan, squadra di Milano del presidente Edwards, (che contava tra i soci fondatori l’industriale Piero Pirelli e Herbert Kilpin) e la Juventus, squadra del liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino, uscita finalmente dai ranghi scolastici per partecipare al primo torneo dilettantistico (ancora i giocatori svolgevano altri lavori e con il football arrotondavano i salari). Le due società non si incontrarono in questo primo torneo e dovettero arrendersi entrambi per mano del F.C. Torinese, nella fase eliminatoria. La Juventus fu eliminata con il risultato di 1-0, mentre il Milan con il pesante passivo di 3-0; in quell’occasione vi fu pure la prima storica tripletta del torneo, realizzata dal torinese Edoardo Bosio. Nello stesso periodo comunque il Milan ebbe modo di iscrivere, sin da subito, il proprio nome nella storia di questo sport. Dapprima attraverso una competizione non ufficiale, la famosa “Coppa Negrotto” dove i rossoneri si imposero con il clamoroso risultato di 20-0 contro gli svizzero-italici del Chiasso e dopo, esattamente il 27 maggio, con la conquista della Medaglia del Re (considerata competizione ufficiale e messa in palio da Re Umberto I), in una partita secca contro la SEF (società per l’educazione fisica) Mediolanum, quello che fu il primo storico derby per la città di Milano in un torneo ufficiale. In quell’occasione a regalare la vittoria ai “diavoli” furono i gol di Kilpin ed Allison.

Girolamo Ferlito

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