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A volte (per fortuna) ritornano: siciliani dal Nord al Sud

Alessandro (nome di fantasia) ha 30 anni e circa 10 anni fa ha deciso di andare via, al Nord, per costruirsi il futuro, mattone dopo mattone, e non cedere ai compromessi che spesso in Sicilia (ma non solo) sono il passaggio obbligatorio per chi cerca un lavoro. Intraprendenza, voglia di fare, intelligenza e una buona dose di competitività hanno fatto il resto. Adesso è store manager per un grande marchio, ha alle spalle anni di esperienza nel settore, e con la sua  energia contagiosa cerca di essere un esempio positivo per i ragazzi che lavorano con lui ai quali non si stanca di ripetere: “non arrendetevi”.

Quando hai deciso di tornare in Sicilia?

Ho deciso di andare via circa un anno e mezzo fa, quando si cominciava a parlare della possibilità di aprire un negozio del marchio per cui lavoro presso il primo Outlet Village della Sicilia. Il progetto mi è sembrato subito interessante e con tanto entusiasmo ho deciso di accettare.  E’ stata una scelta dettata dalla voglia di far bene in ambito lavorativo, di iniziare una nuova sfida. La decisione è stata condivisa con la mia compagna,  anche lei nel mondo Retail, abruzzese di nascita e innamorata della Sicilia.

Perché hai deciso di tornare di nuovo?

C’è da dire che per qualche anno sono stato molto critico nei confronti della nostra terra, tanto da evitare di tornare a casa. Sia chiaro, non ho mai nascosto il fatto di essere siciliano anche quando forse era meglio non farlo, ma dopo qualche anno ti rimane la sensazione che, malgrado ti trovi bene al “Nord”,  ti manca qualcosa e quel qualcosa è comunque nella tua terra, la quale avrà pure tanti difetti, ma è pur sempre il posto in cui sei nato, il posto dove c’è sempre il sole, il posto delle contraddizioni, il posto che ti fa sempre commuovere quando stai arrivando, in aereo o in traghetto, e inizi a vedere la terra che si avvicina sempre più, il posto che ti fa sorridere quando pensi a quanto siamo particolari, alle infinte cose buone da mangiare che al “Nord”, malgrado possano essere fatte da Siciliani, non hanno mai lo stesso sapore. Sono tornato perché se avessi avuto 10 anni fa la stessa possibilità di lavoro di oggi, forse non sarei mai andato via.

Cosa hai trovato al Nord in positivo rispetto al Sud? E in negativo?

Ci sono tante cose positive al Nord, i servizi per esempio: dagli autobus in perfetto orario agli uffici pubblici, ma soprattutto il rispetto delle regole, il rispetto per la cosa “pubblica”, forma mentis che in Sicilia purtroppo ogni tanto non abbiamo perché sembra quasi che tutto quello che sta fuori da casa nostra non ci riguardi. Di negativo? Potrà sembrare banale, ma devo dire poco, io sono stato bene… diciamo che la nebbia, il freddo e la pioggia non aiutano.

Il tuo background siciliano ha influito sui tuoi rapporti di lavoro e di amicizia?

Certo che sì! Si sa che noi siciliani siamo sempre solari  e facciamo poca fatica a rapportarci con gli altri. Diciamo che essere Siciliano, a tratti diffidente, ma sempre di “cuore”, ha aiutato…

Come pensi che la tua esperienza vissuta al Nord possa aiutarti in Sicilia?

Al nord ho imparato tanto, sia professionalmente che in ambito di rapporti umani e mi piacerebbe riuscire a portare un po’ di quello che ho imparato e fatto mio anche qui, un modo per andare avanti e cercare di sviluppare ancora di più la nostra regione.

Che consigli vorresti dare ai giovani siciliani di oggi che non vogliono scendere a compromessi, ma nello stesso tempo vogliono farcela a realizzare qui le proprie aspirazioni?

A chi non vuole uscire dalla Sicilia, dico comunque di farlo… è sempre utile vedere cosa c’è “ fuori ”, bisogna avere voglia di fare, di essere parte attiva della nostra società , di non smettere di cercare la strada per potersi sempre migliorare e non accettare le cose passivamente perché non si hanno apparentemente alternative. Alla lunga se si ha voglia di fare, i risultati arrivano…

Pensi che resterai? Cosa potrebbe farti cambiare nuovamente idea e farti tornare al Nord?

Per il momento credo di sì… è stata comunque una scelta che ho valutato, penso, in bene. Cosa potrebbe farmi cambiare nuovamente idea? Non lo so, forse valuterei questa ipotesi nel caso in cui dovessero cambiare alcune prospettive lavorative.

Giuseppina Cuccia