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L’affondamento del Titanic: fatalità o tragedia annunciata?

Il 14 aprile del 1912 il Titanic, lussuoso transatlantico britannico, si inabissa nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico in seguito all’urto con un iceberg, trascinando con sé negli abissi più di 1500 persone. La nave sta compiendo il suo viaggio inaugurale: è partita il 10 aprile da Southampton ed è diretta a New York, ma non raggiungerà mai la sua destinazione. Esistono dubbi e misteri sulle cause dell’affondamento anche perché il Titanic, fiore all’occhiello della marina inglese, era stato reputato “inaffondabile”: la storia ha tristemente smentito questa certezza. Perché affondò il Titanic? Recenti studi sul relitto della nave, localizzato nel 1985 a largo delle coste di Terranova ad una profondità di 3800 metri, sembrano smentire l’ipotesi di un’enorme falla nello scafo. Le analisi di laboratorio hanno dimostrato che l’acciaio della nave, considerato all’epoca di ottima qualità, si deformava facilmente a contatto con le basse temperature: probabilmente lo scafo, indebolito dalle fredde acque dell’Atlantico, non fu in grado di reggere alla collisione con l’iceberg. A ciò si aggiungono altri elementi: la nave possedeva un timone troppo piccolo e un sistema di propulsione a tripla elica (contro le quattro del Mauretania e del Lusitania). Nel disastro, considerato uno dei più gravi della storia della navigazione, morirono 1523 delle 2200 persone che si trovavano a bordo: le scialuppe di salvataggio si rivelarono insufficienti e molti passeggeri morirono per assideramento. La storia del Titanic è avvolta dal mistero, sono molte le domande senza risposta: perché il capitano Edward J. Smith, uomo di esperienza, avrebbe permesso di procedere a velocità sostenuta, consapevole del pericolo del ghiaccio? Perché le altre navi ignorarono gli sos del Titanic? Perché i soccorsi arrivarono in ritardo? Si tratta di tragiche coincidenze o c’è qualcos’altro? Si racconta che il numero che contrassegnava il Titanic, se letto al contrario, dava la frase “no pope” (no Papa), un motto usato nelle sette protestanti dell’Irlanda contro la Chiesa cattolica e considerato di cattivo auspicio. Ma l’episodio forse più sconcertante è legato ad un libro dello scrittore Morgan Robertson che nel 1898, quattordici anni prima dell’affondamento del Titanic, pubblicò il romanzo Futility, the wreck on the Titan. Robertson raccontava la storia di un transatlantico considerato inaffondabile, il Titan, che sprofondò nelle gelide acque dell’Atlantico una notte di aprile, in seguito alla collisione con un iceberg! E’un incredibile riferimento alla storia del Titanic e sono molte le analogie riscontrate tra il romanzo di Robertson e l’episodio storico: dal nome del transatlantico (TitanTitanic), alle caratteristiche della nave: su entrambe non vi erano sufficienti scialuppe di salvataggio; infine, sia il Titan che il Titanic condivisero il medesimo tragico destino.

Francesca Squillaci