Pubblicato il: 10 Dicembre, 2010

All’interno di un liceo occupato

liceo-scientifico-rummo-benevento

In questi ultimi giorni, in tutta Italia, è montata la protesta degli studenti, universitari e non, nei confronti della riforma Gelmini. Manifestazioni e occupazioni sono state organizzate in tutta la Penisola a rappresentare, senza alterazione alcuna, tutta la contrarietà verso la nuova politica scolastica adottata dal Governo. Ma a cosa serve realmente un’occupazione? È solo un trucco per saltare giorni di scuola oppure c’è una vera spinta morale dietro tutto questo? E in più, quanti sono realmente interessati e informati sul ddl Gelmini, fulcro della protesta? Il sospetto che in realtà sia stato tutto organizzato per qualche giorno di vacanza pre-natalizia è fondato, soprattutto quando si vedono gruppi di ragazzini esultare felici nel vedere la scuola chiusa. Siamo stati al Liceo Scientifico “Rummo” di Benevento, occupato, come gli altri, la mattina del 30 novembre. Un liceo che conta oltre 1000 studenti, ma che, in tempi di occupazione, vanta presenze di gran lunga inferiore: è evidente il fatto che più di qualcuno abbia preferito restare a casa. Sono molte, però le attività organizzate: si inizia la mattina con un’analisi approfondita dei testi e del pensiero di Fabrizio De Andrè, analisi condotta con l’ausilio di un professore di storia e filosofia; poi si è proseguito con una riflessione sul potere della parola, prendendo come paradigma la situazione di Roberto Saviano, la sua lotta, la sua voglia di provare a cambiare le cose, anche al costo di rimetterci la vita. Dopo la pausa pranzo, durata quasi due ore, le attività sono riprese e il tema centrale è stata la questione meridionale, lo svantaggio accumulato dal Mezzogiorno italiano rispetto alle Regioni settentrionali e l’insabbiamento dei problemi verificatosi sin dai periodi immediatamente successivi all’Unità d’Italia. La giornata si è conclusa con un dibattito sulla poesia e sull’espressività di Francesco Guccini, uomo e cantautore amante della propria terra, passionale, degno rappresentante di una cultura canora di eccellenza. Una giornata, dunque, corredata da tanti interessanti dibattiti, con la partecipazione attiva del corpo docente e di un buon numero di studenti. Una domanda, però, sorge spontanea: ma la protesta non è riferita al disegno di legge Gelmini? E allora, come mai non si è pensato di approfondire il testo, analizzarlo ed evidenziare gli eventuali punti di discordanza?

Massimiliano Mogavero

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.