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L’amore fatale di Ian McEwan

Clarissa farfugliò dentro il cuscino:  – Chi era? Sarà stata la stanchezza, o forse mentii per proteggerla; quello che so è che commisi il primo grave errore quando, girandomi sul fianco, le dissi: – Nessuno. Hanno sbagliato numero. Dormi.

Si definisce forma pura (o primaria) di sindrome di de Clèrambault quella di un individuo i cui convincimenti religiosi risultano essere in stretta relazione con le manifestazioni deliranti. Si rilevano altresì tendenze auto ed etero aggressive. Il caso arricchisce la letteratura scientifica recente dando conferma a coloro che riconoscono tale sindrome come entità nosologica.” Un improvviso colpo di vento scatena una serie di eventi imprevedibili che travolgeranno i tre personaggi fondamentali del romanzo. Joe Rose, divulgatore scientifico, è con la sua compagna Clarissa in un prato verdissimo tra Oxford e Londra. Entrambi sentono un grido d’aiuto e accorrono, insieme ad altri soccorritori, presso il luogo dal quale proviene la richiesta d’aiuto:  uno di essi morirà. Tra chi presta aiuto c’è anche Jed Parry, un ragazzo con manie religiose, la cui mente verrà sconvolta dalla disgrazia. Jed Parry infatti s’innamorerà di Joe Rose e crederà di esserne ricambiato: da quel momento la vita tranquilla della coppia verrà stravolta dall’ossessione di Jed. È davvero incredibile e magistrale al tempo stesso il modo in cui McEwan descrive le dinamiche che porteranno due persone che vivono un amore stabile e vero, ad allontanarsi e sospettare l’uno dell’altra ed in seguito, all’intrusione insinuante e corrosiva di una terza persona del tutto sconosciuta. La minuziosa e ambiziosa descrizione delle emozioni e delle più fitte e profonde riflessioni  è davvero splendida. Le pagine volano senza nessun attrito e le sorprese sono preparate con ironica e curata sapienza. Inoltre il romanzo non è una semplice storia d’amore, di follia, di ossessione.. il lettore sarà costantemente costretto ad esami di coscienza e a misurarsi con il protagonista Joe Rose che è fin troppo ragionevolmente una vittima. Eppure il sospetto di un velo di ambiguità nella sua giustezza, cresce goccia a goccia nel sentiero tortuoso che condurrà alla conclusione del romanzo. Non tutto è come appare, sembra dirci pagina dopo pagina lo scrittore; ogni cosa ha il suo grado di relatività, e la verità non è una e sola.

Elena Minissale