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Case in affitto: contratto? No grazie

Nel 2009 in Italia affittare una casa in nero è stato un affare redditizio: la Guardia di Finanza ha accertato evasioni pari a 12,8 milioni di euro. Il che vuol dire, secondo il sindacato degli inquilini, che il 40 % delle abitazioni affittate risultano essere in nero. A sottostare maggiormente a quelli che spesso risultano dei veri ricatti, sono soprattutto extracomunitari senza permesso di soggiorno e studenti. Non c’è motivo di credere che Catania costituisca un’oasi felice, e in effetti un nostro piccolo sondaggio condotto su 25 studenti fuori sede ci ha mostrato come 16 di loro non abbiano un contratto per le case in cui abitano. Dei restanti nove, cinque risiedono in alloggi studenteschi, per cui su un campione di venticinque studenti, sono quattro quelli che hanno un regolare contratto.

Una studentessa di Lettere, di cui comprensibilmente non faremo il nome, ci ha parlato della sua esperienza:

«Molti pensano che in casi come questi siano sia l’affittuario che l’inquilino a guadagnarci, ma non è così. I vantaggi per l’inquilino sono risibili rispetto agli svantaggi, e quasi tutti siamo costretti ad accettare questa condizione solo per la disperazione di non aver trovato niente di migliore, e legale, all’inizio dell’anno accademico. Non avendo un contratto, e quindi non potendo dimostrare di risiedere a Catania io, studentessa fuori sede, non posso usfuruire del contributo per l’alloggio da parte dell’ERSU».

La padrona dell’appartamento è almeno “onesta” nell’illegalità?

«Poteva andare peggio. La casa non è male, e prima di arrivare a questa ne ho viste di davvero in pessime condizioni. Ma naturalmente le “furberie” non mancano. Il costo di una stanza singola è già aumentato tre volte da quando risiedo in questa casa, per un totale di oltre 40 euro. Colpa della crisi, dice la padrona di casa (che per inciso è molto, molto ricca). Ogni volta che c’è qualche problema o guasto, inoltre, bisogna sollecitarla tantissime volte prima che si adoperi per risolverlo. Cito solo due fatti curiosi: una volta si era guastato il motorino dell’acqua, bel problema visto che l’appartamento è all’ottavo piano. Non solo abbiamo dovuto aspettare, io e le mie coinquiline, dei giorni prima che chiamasse un idraulico, ma lei non è venuta mentre si svolgevano i lavori di riparazione, e io stessa ho dovuto anticipare gli 80 euro di compenso per il lavoro. Naturalmente all’idraulico, come a chiunque faccia domande, abbiamo dovuto dire di essere le nipoti della proprietaria. Seconda cosa curiosa, è che non viene direttamente la padrona di casa a prendere l’affitto. Dobbiamo noi andare dove abita e lasciare i soldi in portineria».

Avete mai provato a chiedere di stipulare un contratto?

«Certo, moltissime volte, ma non c’è verso. Tanto ogni affittuario lo sa, per ogni studente che rinuncia altri due spinti da necessità si presenteranno».

Tomas Mascali