Pubblicato il: 24 Febbraio, 2009

Ciao, Mino

mino_reitanoE’ scomparsa un’altra icona della musica italiana: lo scorso 27 gennaio, dopo una lunga e difficile malattia, si è spento il cantante Mino Reitano. Il mondo della musica e l’Italia intera piange la scomparsa di quel simpatico “ragazzo” del Sud che amava la musica e la sua terra, la Calabria, più di qualsiasi altra cosa. Era un piccolo grande uomo Mino Reitano, un ragazzo che si era “fatto da sé”, emigrando giovanissimo in Germania  e portando  nella valigia di cartone un sogno: la musica. Con la sua bravura, la grande umiltà e la “bontà” delle sue canzoni, Mino è riuscito nel tempo a conquistarsi la stima del grande pubblico che gli ha sempre manifestato affetto, fino alla fine. E’ stato facile voler bene a Mino, una persona semplice, allegra, carica di entusiasmo, devota al lavoro e alla famiglia. Gli amici e colleghi di lavoro lo hanno definito un uomo come pochi: Little Tony parla di lui come di un “amico prezioso”; Massimo Ranieri lo definisce “la purezza in persona”. Tuttavia, come purtroppo spesso accade nel panorama italiano, si impara a conoscere ed apprezzare un’artista solo dopo la sua scomparsa e sorge spontanea una domanda: chi era Mino Reitano? Mino nasce a Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, il 7 dicembre 1944 da una famiglia numerosa. Insegue il sogno della musica, si dedica al rock and roll e in Germania mette su una band con i fratelli. Ad Amburgo si esibisce con un gruppo semi sconosciuto, i Quarrymen, che di lì a poco sarebbero diventati i Beatles: Mino “cantava coi Beatles e non lo sapeva”. Nel 1966 debutta al festival di Castrocaro e l’anno dopo sale sul palco di Sanremo con la canzone Non prego per me, scritta da Mogol e Lucio Battisti. Nel ’68 conquista il successo con Avevo un cuore che ti amava tanto e Una chitarra cento illusioni. Nel ’71 vince “Un Disco per l’estate” con Era il tempo delle more. Grazie al successo ottenuto, acquista un terreno in Agrate Brianza e lì si trasferisce con i fratelli e con la moglie Patrizia. Per otto anni partecipa a Canzonissima, ma Reitano è anche un compositore e scrive canzoni per Mina (Terre lontane) ed Ornella Vanoni (Una ragione di più). Tuttavia, le giovani generazioni e i critici lo considerano una sorta di reperto archeologico. Nel 1988 si ripresenta a Sanremo con Italia e conquista il sesto posto, ma la canzone è destinata a diventare la colonna sonora degli italiani all’estero. In questo brano c’è tutto l’amore che Mino nutre per la sua patria e la sua terra, un affetto mai tramontato, nonostante il successo e le numerose tournèe in giro per il mondo e come testimonia, tra l’altro, la canzone dedicata al sua paese natale, Gente di Fiumara del 1969. Negli anni la critica nei suoi confronti si inasprisce, ma il cantante non perde il sorriso e la voglia di esibirsi. Mino Reitano era un artista ed  una bella persona: un esempio di generosità, dedizione alla musica e attaccamento ai valori della famiglia, ci mancherà…

Francesca Squillaci

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