Pubblicato il: 13 Marzo, 2009

Coral Castle, storia d’amore e di mistero

edatwork1Esiste in Florida un monumento megalitico noto come “Coral Castle” progettato e costruito tra gli anni 20 e 30 dello scorso secolo da uno scultore di origine lettone, Edward Leedskalnin. Si tratta di un giardino-scultura, costruito con un particolare tipo di roccia locale detta coral stone, che ospita al proprio interno varie stanze e monumenti. Fin qui nulla di strano, eccettuato il fatto che la struttura è stata issata e costruita personalmente da Leedskalnin, che lavorò sempre in solitudine e che non rivelò mai le tecniche utilizzate per  sollevare e spostare massi dal peso di svariate tonnellate. Esistono alcune foto che ritraggono lo scultore al lavoro servirsi di un tripode, apparentemente rudimentale, funzionante attraverso un banalissimo sistema di carrucole e pali di legno; ma ai più sembra poco plausibile che tale mezzo potesse essere sufficiente, da solo, a sollevare pietre dal peso di 6, 13 o addirittura 28 tonnellate; viene da pensare che Leedskalnin volesse tenere nascosta la propria tecnica, per due ragioni: egli lavorava quasi sempre durante la notte; inoltre in cima al tripode si scorge una scatola chiusa, ed è proprio sulla funzione di tale contenitore che si diramano numerose tesi.. Infatti, secondo gli esperti, sarebbe proprio il macchinario in essa contenuto a trasformare un semplice argano in un mezzo molto più potente. Si ritiene che tale marchingegno fosse in grado di “sconfiggere” la gravità, annullando il peso dei megaliti e rendendone quindi agevole il trasporto da un punto all’altro; una seconda ipotesi, correlata alla prima, sostiene che Leedskalnin fosse in grado di sfruttare la griglia magnetica terrestre che, in precisi punti del globo e in particolari condizioni, azzererebbe la forza di gravità. Di fatto, queste si limitano ad essere teorie scientificamente non dimostrate e, a tutt’oggi, non dimostrabili; è però vero che alcuni congegni presenti  a Coral Castle rappresentano un rebus agli occhi di ingegneri e scienziati.

Tuttavia,  più che l’aspetto esoterico della vicenda, ad appassionare è quello romantico:  Leedskalnin ha costruito il giardino per la donna che amava e che lo aveva rifiutato; magari dedicarsi per più di 10 anni ad un’impresa così impegnativa avrebbe lenito le pene d’amore, aiutandolo a distrarsi. Ma più plausibilmente Coral Castle voleva essere un immenso pegno d’amore, da donare a quella Agnes che non lo voleva; forse il giovane lettone immaginava un rifugio fantastico, quando costruì la stanza dei giochi per tre bambini, o il grande tavolo a forma di cuore, o delle grandi poltrone rocciose sulle quali leggere. Un luogo dove una meridiana avrebbe scandito silenziosamente il tempo e dove la Moon Fountaine avrebbe segnato le fasi lunari e dove, nella Throne Room, Edward ed Agnes avrebbero giocato a fare i sovrani del loro misterioso “castello”.

Ornella Balsamo

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