Pubblicato il: 27 Settembre, 2009
Senza categoria | di Giusy Cuccia

Dove il mare è più blu

DSCN3057Mare caraibico, sole africano, cucina araba, ospitalità siciliana. Vivere tutto ciò in un unico luogo è assai raro, ma questo posto esiste davvero. E’ Lampedusa, isola che insieme a Lampione e Linosa, fa parte dell’arcipelago delle isole Pelagie che in greco significa “isole d’alto mare”. L’isola, raggiungibile in aereo o traghetto da Porto Empedocle, appartiene amministrativamente alla provincia di Agrigento e geologicamente al continente africano; si trova infatti a 113 km dalla costa tunisina e 205 km da quella siciliana e la sua posizione gli ha valso la definizione di “primo scoglio d’Africa proteso verso l’Europa”. A causa di ciò, il tratto di mare che la collega con i paesi nord-africani è teatro di numerosi attraversamenti condotti con mezzi di (s)fortuna di disperati fuggiti da fame, guerre e distruzione, alla ricerca di una vita degna di questo nome.

Da sfatare alcuni luoghi comuni che circolano sull’isola: a Lampedusa non ci sono extra-comunitari e non c’è carenza di carburante, non mancano i generi alimentari e l’acqua, non ci sono discariche “a cielo aperto”, al contrario di quanto succede nelle nostre città.

Dal 1968 possiede un aeroporto civile e dal 1986, anno in cui Gheddafi lanciò dei missili su Lampedusa, fortunatamente senza colpirla, la popolarità dell’isola crebbe, facendo scoprire ai lampedusani la vocazione turistica che un posto così speciale aveva per anni sottovalutato.

All’interno affascinanti paesaggi lunari, cespugli, capperi arrampicati su per le rocce altissime a strapiombo sul mare, a differenza di secoli fa in cui i corsari turchi poterono ammirare l’isola ricoperta da una fitta vegetazione. La risorsa economica principale, oltre al turismo, è la pesca perché a Lampedusa soprattutto c’è il mare, quell’immenso blu che risana ogni cosa. Da non perdere il giro in barca attorno all’isola, un’intera giornata trascorsa in mare, con pranzo a base di pesce appena pescato e se si è fortunati si può avvistare pure qualche delfino. Ma le bellezze di Lampedusa non si esauriscono qui: oltre al mare cristallino, ai fondali ricchi di bellezze variopinte, immancabile l’appuntamento con le tartarughe Caretta Caretta, specie protetta che nidifica nella Spiaggia dei Conigli, dal 1996 riserva naturale, e che tra fine Agosto e inizi di Settembre è possibile ammirare. Da visitare pure le numerose spiagge di sabbia bianca e grotte come la Trabaccara, la Guitgia e le varie calette turchesi tra cui Cala Francese e Cala Pulcino. Merita una visita anche il santuario della Madonna di Porto Salvo di cui si ha notizia già nel 1202.

Per i buongustai i vari ristoranti propongono menù a base di pesce freschissimo e prelibato cous cous, tra cui ottimo quello di cernia. E se siete romantici non perdete un aperitivo in terrazza rapiti dalla luce del tramonto. Un’immersione totale nella straripante bellezza della natura lampedusana, abbastanza da stregarvi e farvi promettere di ritornarci presto.

Giuseppina Cuccia

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