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Essere studenti dell’ateneo fiorentino

Arte e Firenze rappresentano da secoli un connubio inscindibile: merito di pregiati dipinti, celebri sculture ed edifici storici che conferiscono alla città una spiccata vocazione culturale. Testimonianza aggiuntiva ne è il  prestigioso ateneo fiorentino, polo formativo tra i più rinomati d’Italia, che accoglie studenti provenienti da ogni regione nostrana e da svariati paesi stranieri. Ma come vivono la quotidianità accademica gli universitari? Francesco, laureando in lettere moderne, la spiega così: «Oggi le cose mi sembrano abbastanza migliorate, ma all’inizio del mio percorso di studi ho incontrato diverse difficoltà. Per trovare risposte alle mie domande mi è capitato spesso di rimbalzare da un ufficio all’altro e in molte occasioni la replica è stata sempre la stessa, ossia quella di controllare il libretto». Il problema maggiore, tuttavia, sembra essere un altro. «La logistica – prosegue Francesco – è il vero ostacolo. La facoltà di lettere e filosofia  è strutturata in diversi edifici, tutti dislocati in differenti aree del centro. Una situazione che non favorisce certo gli spostamenti e l’ottimizzazione del tempo». In questo senso va un po’ meglio agli iscritti ad economia, come sottolineato da Andrea, studente pistoiese: «Il nuovo complesso di Novoli è una manna dal cielo per la nostra facoltà. L’unico handicap riguarda la segreteria che si trova in centro: un vero controsenso».

A completare il quadro fornito da questi giovani, inoltre, vi sono anche le vicissitudini politiche della nazione. «A fronte delle varie riforme apportate al sistema universitario – continua Andrea – attualmente sono in vigore diversi ordinamenti, ciascuno contraddistinto da materie differenti. Le conseguenze di tali modifiche legislative le ho patite in ben due occasioni, poiché mi è capitato di seguire un determinato corso senza poter sostenere l’esame, in quanto non sono riuscito a prepararmi per le sessioni dello stesso anno accademico ed in quello successivo la materia è stata cancellata». Difficoltà variegate che complicano la vita degli universitari ma che tuttavia non impediscono ai più motivati e preparati di acquisire l’ambito titolo di “Dottore”.


Andrea Bonfiglio