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Estate Sanmarinese: Etnofestival e L’alba sul monte

San Marino. Piccola. Ricca. In estate alternativa culturale alla lobotomia romagnola. Certo si sorvola sul fatto che molti giovani sanmarinesi siano i primi ad animare le discoteche dei litorali. Etnofestival e L’alba sul monte: due belle iniziative, così diverse dagli slogan sfavillanti di strass e paiette al retrogusto di coca e trasgressione che si fanno facilmente notare. Da dodici anni l’Etnofestival è uno dei più importanti incontri per la musica etnica innovativa. Quest’anno è il turno di Colombia, Spagna, Guinea, Cuba, Brasile e Corea. Concerti serali gratuiti nella Cava dei Balestieri dal 13 al 18 Luglio, poi il testimone viene passato ad un’altra iniziativa, L’alba sul  monte. Cinquanta spettacoli in nove castelli dal tramonto all’alba. Questo lo slogan con cui potrebbe essere riassunta l’iniziativa patrocinata dalla Repubblica di San Marino per il passato 18 luglio. Un ampio cartellone di eventi ed iniziative che hanno animato il territorio della Repubblica da Serravalle a Chiesanuova con lo scopo di far conoscere le bellezze artistiche, l’identità e il territorio di quella che solitamente viene congedata con allusione e battute su evasioni fiscali e conti bancari segreti. Non a caso tutti gli spettacoli e le iniziative sono ad ingresso gratuito. Teatro, mostre, spettacoli, concerti, esposizioni e degustazioni invece sono stati per la notte più importante dell’estate, L’alba sul monte, le uniche parole d’ordine. Una grande iniziativa per una piccola Repubblica che ha coinvolto differenti associazioni, giunte, privati. Un enorme flusso dalla riviera per una notte di pausa dalla pazzia infernale di discoteche e party trasgressivi. Se la tendenza crescente del distretto del piacere romagnolo sono le discoteche presso i lidi per una notte si balla a cielo aperto, ma nel centro storico. Cava degli Umbri e Piazzale Kennedy con una selezione che spazia a 360°. Per gli intransigenti della drum’n’base e della minimal presso l’università si balla nei giardini. Traffico chiuso ai non residenti in direzione Castello di Città di San Marino, un servizio di navette gratuito per tutta la notte per collegare le rimanenti otto roccaforti. All’interno di tutto il programma, vario e ben assortito, il concerto di Little Tony. Spazio risate, fine. Forse non proprio giovane, forse redivivo dopo qualche scherzo del cuore matto, però sorprende l’affluenza di pubblico. Prime file mummificate: posti seduti, reparto geriatria. Più in la giovani che ballano e cantano canzoni come La folle Corsa, La spada è nel cuore, Cuore Matto. Sarà che quest’anno la roba ‘70’s è andata forte. Sarà. Ma l’Elvis di noialtri ci sa fare e in tre cambi abito, delle giacche dai colori rigorosamente vistosi e pastellati, riesce a coinvolgere tutti i presenti. Certo strappa un sorriso se ci si sofferma a pensare alle giacche, ai movimenti pelvici, alle pose e  al ciuffo. Però anche questa è Romagna. Anche se alcuni snobbano con l’appellativo, trucido. Anche questa è Romagna, come quella riportata poco prima sotto gli occhi di tutti – tra piadine e crescentine -dalla Casadei Beach Band, 80 anni di onorato servizio nelle balere. Loro forse meno rilanciabili, ma moda e mercato discografico non sono poi così estranee ai miracoli.

Luca Colnaghi