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Giudici di Pace – Soppressi il 75% degli uffici

Arrivano i primi provvedimenti di revisione della geografia giudiziaria italiana. Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 16 dicembre 2011, ha approvato lo schema di decreto legislativo relativo al riordino degli uffici giudiziari previsto dal decreto legge del 13.08.2011, n. 138 convertito nella legge del 14 settembre 2011 n. 148 recante disposizioni in materia di «Nuova distribuzione sul territorio degli uffici del giudice di pace, in attuazione dell’articolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011 n. 148”. La delega conferita al Governo dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, prevedeva il compito di procedere alla riduzione del numero dei presidi giudiziari di primo grado ed alla razionalizzazione dei relativi assetti territoriali ed, in attuazione di tale delega verranno soppressi  quasi il 75% degli Uffici del giudice di pace, facendo rimanere in vita solamente gli uffici presenti nella sede del circondario del tribunale. La mannaia del governo interesserà tutti gli uffici del giudice di pace. Il provvedimento del governo, tuttavia da la possibilità agli enti locali di mantenere in vita gli uffici di riferimento. Lo schema di decreto legislativo, infatti, prevede che entro sessanta giorni dalla pubblicazione delle tabelle contenenti l’elenco degli uffici da sopprimere,  i comuni, anche consorziandosi tra loro, possono richiedere il mantenimento degli uffici del giudice di pace, con competenza sui rispettivi territori, di cui è proposta la soppressione, anche tramite eventuale accorpamento, facendosi  carico di tutte le spese di funzionamento con la messa a disposizione del  personale amministrativo necessario alla gestione dell’ufficio, restando a carico dello stato solo la determinazione dell’organico del personale di magistratura onoraria entro i limiti della dotazione nazionale complessiva nonché la formazione del personale amministrativo; in caso di richieste di mantenimento di uffici, nei successivi dodici mesi il Ministro della giustizia, dovrà apportare con decreto ministeriale le conseguenti modifiche alle tabelle riportanti gli uffici da sopprimere. Il Ministro potrà e dovrà in tale sede valutare esclusivamente la rispondenza delle richieste pervenute, ai criteri previsti dalla normativa, ovvero alla disponibilità da parte degli enti locali a farsi carico degli oneri relativi all’istituzione ed al funzionamento degli uffici. La soppressione degli uffici comporterà enormi disagi ed aggravi dei costi per l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini e, l’accesso alla giustizia potrebbe finire  per essere negato ai ceti meno abbienti. Per tale motivo,  molti comuni  si stanno già attivando per cercare di mantenere in vita l’ufficio del giudice di pace di riferimento, anche se sulle possibilità di riuscita si nutrono seri dubbi stante lo stato di grave difficoltà economica in cui versano quasi tutti i comuni italiani. Tuttavia l’iniziativa porterà vantaggi in termini di risparmio sulla spesa pubblica e, viste le condizioni in cui versa l’Italia deve essere, se non condivisa, accettata!

                                                                                                       Angelo Ruberto