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Gli Amish, nati per costruire granai

E’ questo il motto degli Amish, una comunità che vive sparsa in 24 Paesi del mondo, anche se il gruppo più corposo vive in Pennsylvania, nella terra chiamata Dutch Country, ad appena un centinaio di chilometri dalla frenesia di Philadelphia. Gli Amish sono Mennoniti (da Menno Simons, prete cattolico che nel 1536 abbracciò la fede Anabattista e unificò gruppi diversi, detti appunto Mennoniti) e il primo nucleo di questa comunità si formò nel 1700 in Svizzera, ma a causa delle persecuzioni si rifugiò in Pennsylvania, mentre altri si diressero in Illinois, Ohio, New York, Indiana, Iowa e Missouri. La caratteristica che accomuna tutte le comunità oggi esistenti, a parte la religione, è il rifiuto della modernità e l’adesione a poche ma ferree regole. Alcuni gruppi però hanno aperto le loro porte a delle fondamentali innovazioni mentre i più intransigenti sono appunto gli Amish di Dutch Country. Entrare nei loro territori è come viaggiare nel passato con la macchina del tempo. Niente luce elettrica, niente tv, telefono e auto, niente concimi chimici per i loro campi, niente gioielli e ornamenti.

Di contro si resta affascinati dai calessini tirati da cavalli (i cosiddetti buggies), dai grandiosi campi coltivati, dalla gente vestita con abiti semplici (le donne indossano ancora le cuffiette in testa e gli uomini il tradizionale cappello), da fattorie, granai e ponti coperti. Gli Amish sono essenzialmente contadini, ma producono anche ottimi prodotti caseari e manufatti, tra cui i famosi quilt e le coperte in patchwork, confezionati dalle donne. Da qualche anno in crescita è il turismo, infatti molti sono i viaggiatori curiosi di sbirciare all’interno della loro vita quasi perfetta, ma questo crea crescente diffidenza. La loro lingua non è l’inglese (che apprendono solo nelle scuole, naturalmente gestite da loro stessi) ma un dialetto tedesco, originario del primo nucleo di Amish poi emigrati in America. La loro vita si svolge nella comunità, molto solida, e l’educazione che ricevono da bambini è diversa per i maschi e le femmine. Una delle tappe più importanti è il Rumspringa e segna l’ingresso nell’età adolescenziale. In questo periodo (può durare anche alcuni anni) i ragazzi viaggiano e  sperimentano tutto ciò che non è Amish, dagli alcolici, al ballo e possono persino indossare jeans. Alla fine però devono decidere se restare nella comunità e sposarne le rigide regole oppure no e, al contrario di quanto si possa pensare, su 100 ragazzi circa 80-90 tornano a casa, pronti a pronunciare la professione di fede. Certamente per noi gli Amish sono quasi alieni, con le loro credenze e il loro stile di vita così legato al passato, ma il dato sorprendente è che nel mondo la popolazione Amish è di 150.000 mila individui, numero che raddoppia ogni 20 anni circa. E se sempre di più siamo affascinati dal loro modello di vita e dai loro principi, ciò significa che volte il progresso non basta per essere felici.

Giuseppina Cuccia