Pubblicato il: 1 Dicembre, 2009
Senza categoria | di Giusy Cuccia

Gradara, capitale del Medioevo

gradaraSono tante le città, italiane e non, teatro, in tempi diversi, di storie d’amore per lo più tragiche. Alcune sono famosissime altre invece un po’ meno. Tra queste merita una menzione Gradara, piccolo borgo tra Romagna e Marche, meglio nota come la capitale del Medioevo grazie al suo bellissimo castello, alle mura e alle torri che offrono, già a distanza, una vista spettacolare.

Le prime notizie relative alla sua nascita risalgono ai tempi dei Romani e sarà la Signoria dei De Grifo, nel 1150, a far costruire la possente torre a cui si affiancherà l’inespugnabile Rocca malatestiana. E qui si svolge la storia d’amore, struggente e appassionante, di Paolo e Francesca. La vicenda è stata resa celebre da Dante che nel V Canto dell’Inferno incontra u due amanti e rievoca l’accaduto: i signori di Rimini e Ravenna combinarono il matrimonio tra i loro figli, Francesca e Giangiotto, ma essendo quest’ultimo di cattivo aspetto, mandarono il fratello di lui, Paolo, a chiedere la mano della ragazza. Così questa accettò convinta di dover sposare lui, ma il giorno delle nozze venne fuori l’inganno. Paolo, pentitosi forse per aver partecipato all’intrigo, andava qualche volta a Gradara a trovare Francesca e un giorno, mentre leggevano la storia di Lancillotto e Ginevra, i due scoprirono di amarsi. Ma a quel punto Giangiotto era già stato avvertito e, scopertoli, li uccise entrambi. I Malatesta rimasero a Gradara fino al 1461, anno in cui, dopo la guerra con gli Sforza, il Papa scomunicò Sigismondo Malatesta e si riprese il borgo. Lo donerà poi agli Sforza e un’altra storia famosissima si consumerà tra le mura di Gradara in quel periodo. Infatti Lucrezia Borgia, sposato Giovanni Sforza, andrà a vivere nel castello, ma la ragazza, succube del padre Alessandro VI Borgia, era costretta da lui a loschi intrighi. In seguito Gradara sarà occupata dai Della Rovere e così, da una famiglia all’altra si arriva fino ai nostri tempi, in cui un ingegnere, Umberto Zavettoni, lo comperò, nel 1920, per 3 milioni di lire e grazie a sapienti restauri l’antico borgo rinacque.

Oggi è una meta turistica molto amata dagli appassionati di Medioevo e non solo. Tanti sono i luoghi da scoprire, dentro e fuori la cinta muraria, gli scorci panoramici e i piccoli negozi d’artigianato locale. L’opera certamente più conosciuta del castello, a parte gli affreschi, è una Pala di Andrea della Robbia mentre nella Pinacoteca Comunale è possibile ammirare una Pala di Giovanni Santi, padre di Raffaello Sanzio, rappresentante la Madonna e il Bambino attorniati da Santi.

Gradara, paesino brulicante di attività e iniziative, posto in una posizione invidiabile, al confine tra due bellissime regioni italiane, merita sicuramente una visita. E poi oltre ad essere capitale del Medioevo è pure la capitale dell’amore.

Giuseppina Cuccia

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.