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I Catanesi su Catania – Parte Prima

E così ancora una volta Catania si ritrova in fondo alle classifiche sulla qualità della vita nelle città italiane. A Dicembre il dossier del Sole 24 Ore ci colloca cinque posti più sopra nella graduatoria finale rispetto alle ultime rilevazioni, ma pur sempre al novantanovesimo posto. Siamo andati a chiedere ai Catanesi cosa ne pensino di questa classifica e della loro città in generale, prima in una zona centrale (Via Etnea e Corso Italia) e poi in una più periferica (Librino). Abbiamo intervistato gente di ogni fascia d’età, ed è emersa una certa differenza di percezione tra giovani, adulti e anziani, ed è su di essa che basiamo questo dossier. I ragazzi, per lo più compresi tra i 15 e i 20 anni (e divisi quasi equamente tra studenti e ragazzi che già lavorano), del popoloso quartiere di Librino hanno quasi tutti evidenziato come problema maggiore la mancanza di luoghi di svago, punti di ritrovo e infrastrutture.  Una delle risposte più frequenti che abbiamo ricevuto è stata “non c’è niente qui, non c’è niente da fare”. E girando un po’ per il quartiere, in effetti, notiamo una preoccupante carenza-assenza di luoghi d’aggregazione, parchi o aree verdi in generale. Alcuni degli intervistati, i più grandi, hanno espresso qualche preoccupazione per la sicurezza delle strade, specie di notte. Alcune zone sono infatti male illuminate e da evitare, ma sebbene pochi dei ragazzi vorrebbero avere qualche pattuglia in più a vigilare, la grande maggioranza sostiene che vada bene così. A quanto pare, infatti, esistono alcune leggi non scritte che, tendenzialmente, evitano il sorgere di problemi tra i residenti del quartiere.

I giovani delle cosiddette zone “bene”, invece, hanno insistito molto di più sulla questione sicurezza, specie quelli tra i 18 e i 20 anni. Molti hanno detto che certe zone, anche centralissime, in certi giorni o dopo una certa ora bisogna evitarle, e le pattuglie di poliziotti e militari sono decisamente ben viste. Se dal lato prettamente “notturno” sono parsi quasi tutti soddisfatti di Catania, nella misura in cui quando si voglia uscire si trova sempre un locale in cui andare o una zona in cui riunirsi, così certo non è dal punto di vista dell’organizzazione, dei servizi pubblici e della pulizia della città. I pendolari quasi invariabilmente si sono lamentati degli autobus, specie dei mezzi AMT, e la sporcizia delle strade cittadine, fra carte, cicche ed escrementi di cani, è giudicata indegna, anche se molti intervistati hanno riconosciuto di essere i primi a buttare cartacce a terra (con la giustificazione del “tanto lo fanno tutti”).

Tomas Mascali