“Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole”, scriveva il poeta Fernando Pessoa della sua cara città natale. In effetti, osservando i dipinti di José Malhoa, credo che questa citazione possa essere estesa a tutto il Portogallo. Malhoa, pittore portoghese quasi sconosciuto in Europa e nel mondo, ma famosissimo nella sua terra, in tavole di piccolo formato ha colto i tratti più “luminosi”, se così si può dire, del Portogallo. E nella Praia das Maças (In riva al mare, 1918, olio su tavola, cm. 69 x 87. Lisbona, Museu do Chiado – MNAC), il sole “buca”la fragile tettoia di paglia e illumina l’oceano. O meglio l’Oceano Atlantico che percorre per ben 830 km il Paese offrendo ai turisti magnifiche spiagge e scogliere. Ma il Portogallo non è solo mare. È cultura, tradizioni, storia, musica. Il suo nome deriva dal latino, Portus Cale (usato prima per indicare la sola città di Porto, nella costa nord – ovest e poi esteso a tutta la nazione) e la sua vivacità culturale è tale che anche i viaggiatori dai gusti più raffinati non rimarranno delusi. Si spazia dai resti del periodo romano ai castelli costruiti dai Mori, da chiese in stile romanico a palazzi Liberty, dai santuari e conventi agli splendidi azulejos (nome proveniente dall’arabo az- zulaij, piccola piastrella) che adornano in particolare Lisbona. E proprio Lisbona, la capitale multiculturale, adagiata su sette colli, è punto di partenza obbligato per un viaggio in Portogallo. Bagnata dal fiume Tago, cantato spesso da Pessoa nelle sue poesie, Lisbona unisce in sé passato e presente. Bellissimo è il quartiere medievale dell’Alfama che termina con il castello de São Jorge eretto dai Mori. In stile romanico è invece la cattedrale di Sé Patriarcal mentre agli amanti della vita notturna si consiglia di recarsi al Barrio Alto, quartiere affollato di strette vie e piccoli vicoli.
Oltre a Lisbona, splendide città sono anche Braga, la città dalle 35 chiese, Porto, oggi polo commerciale e industriale che vive in perfetta simbiosi con la parte antica dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e Coimbra, città universitaria celebre per la sua biblioteca e le rovine romane. A queste bisogna aggiungere tanti piccoli paesi, angoli remoti, dove il tempo sembra essersi fermato. All’estremo sud invece le spiagge dell’Algarve sorprendono con le loro baie naturali e le scogliere a picco sul mare. E se vi trovate in una festa di paese non perdete l’occasione di ascoltare il Fado, genere musicale famosissimo in Portogallo, accompagnato da violini, chitarre, clarinetti e vari strumenti in legno. Anche José Malhoa dedicò al Fado una sua tela in cui lascia trasparire una vera angoscia (O Fado, 1909, olio su tela, cm. 86 x 107. Collezione privata): canto della nostalgia per eccellenza, dedicato a quelli che sono partiti e a quelli che sono rimasti, risale dai canti africani uniti alla tradizione dei trovatori. Oltre al nutrimento per lo spirito, il Portogallo vi offrirà anche una cucina veramente ricca di colori e aromi in cui predomina il pesce, in particolare il bacalhau, e il Porto, vino molto famoso in tutto il mondo. Concludendo, è impossibile descrivere in poche righe tutta la bellezza di un Paese caratterizzato da povertà e sfarzo, eccentricità e orgoglio e pieno di contraddizioni. L’unico modo per conoscerlo davvero è attraversarlo e farsi attraversare dalla sua luce e dal suo movimento incessante.
Giusy Cuccia