Il “Vuoto indispensabile” degli Introversia
“Vuoto indispensabile” è l’interessante lavoro degli Introversia, band catanese di talento con tutte le carte in regola per interessare il grande pubblico, composta da: Fabrizio Marletta (voce), Federico Mancuso (chitarra), Dario Trigilia (batteria), Alberto Frosina (basso), Federico Werto (tastiere – synth). Il cd, liberamente scaricabile, è un’interessante miscellanea di rock, light-metal, pop rock con intarsi sperimentali o retrò: un riuscitissimo e gradevole pout pourri che accontenta le orecchie di tutti, spaziando dalla raffinata sonorità anni ’70 di “Basta poco” all’accattivante malinconia di “Zoster”. Ecco come si raccontano gli Introversia:
Quando avete iniziato a suonare? Il genere: avevate un’idea chiara fin dal principio o vi siete “evoluti” nel corso del tempo?
Federico: «Abbiamo incominciato a suonare nel 2005, l’idea chiara era quella di suonare senza seguire nessun genere e trovarci da soli la nostra identita’ musicale che è tutt’oggi ancora in evoluzione, non è un caso che abbiamo deciso di inserire un nuovo componente, Werto (al piano e synth) dopo 4 anni.»
Quali sono le vostre influenze musicali e quali sono le vostre fonti d’ispirazione?
Dario: «Non seguiamo una corrente in particolare; si improvvisa in sala e in base allo stato d’animo del momento “tiriamo fuori” le basi di una canzone che può essere Hard Rock, Metal, Pop o di qualsiasi altro genere…questo spiega anche il motivo per cui molte delle nostre canzoni parlano di relazioni sentimentali difficili!»
Federico: «Abbiamo tantissime influenze, per di piu legate alla musica rock e ad ogni suo derivato senza esclusioni di nessun tipo. Ci piace tanto il rock degli anni ’70 e ’90 e dei giorni nostri.»
Chi compone i pezzi?
Federico: «In effetti anche la composizione è elemento in “evoluzione”. Adesso si può dire che componiamo tutto insieme in sala, attraverso lunghe jam e discorsi di intenti.»
Quale messaggio vuole comunicare l’album?
Werto: «In fondo il nostro album non è concept, quindi non vuole comunicare un messaggio in particolare; però se lo si volesse proprio intendere come un concept, il filo portante è il carattere dei ragazzi e delle loro esperienze durante la loro crescita.»
Avete avuto difficoltà o riconoscimenti legati alla sua uscita?
Federico: «Abbiamo deciso di evitare la gestione dei diritti d’autori della SIAE, a nostro avviso poco equa e troppo invadente, optando per le licenze Creative Commons per la musica libera, che rende legale il download e la duplicazione, ma non lo sfruttamento commerciale o il plagio dei nostri pezzi. L’unica cosa che teniamo a specificare è che scegliere la musica libera non significa “regalare” le registrazioni (costate tantissimo in termini economici e di impegno), ma aprirle a un pubblico più ampio e aperto all’ascolto di nuove realtà al di fuori della grande distribuzione.»
Werto: «Si, quelle ci sono sempre quando si parla di musica in Italia, però abbiamo avuto sostegni grandiosi, prima di tutti il nostro manager Galeot che ci ha supportato tantissimo, poi la buona volontà e la voglia di realizzare qualcosa di più grande tutti insieme.»
Avete affrontato molte difficoltà per ritagliarvi uno spazio qui a Catania, dove tutti suonano e quasi nessuno emerge?
Werto: «Si, sembra che Catania “capitale della musica” sia in realtà “capitale dello sfornamento musicale” tanto quanto “capitale del buio”.»
Dario: «Comunque qui a Catania abbiamo ottenuto un buon riscontro, come è facile ottenerlo da molte band in “casa propria”: si inizia con il passaparola degli amici e se i pezzi piacciono, la popolarità arriva.»
Avete progetti imminenti?
Dario: «Il progetto imminente è diventare famosi!!! O almeno girare l’Italia con un bel tour. Ci stiamo lavorando, raccogliendo il supporto di chi ci aiuta o è disponibile a collaborazioni.»
Ornella Balsamo