Pubblicato il: 25 Febbraio, 2010

Imprese: sostantivo femminile, plurale

Ha avuto luogo lo scorso 18 Febbraio al Palazzo Centrale di piazza Università (Catania) la conferenza “Impresa femminile: sfide e successi” organizzata dall’ Enterprise Europe Network (EEN), ente cofinanziato dall’UE che fornisce supporto e servizi alle piccole imprese. Nel 2009, l’EEN ha avviato il progetto “Women Ambassadors in Italy” (WAI) per «promuovere e valorizzare lo spirito imprenditoriale femminile in Italia attraverso la costituzione di una rete di imprenditrici  che con le loro testimonianze offrano un sostegno di conoscenza alle donne che si apprestano a mettersi in proprio». Dopo i saluti e la presentazione del progetto WAI, si è discusso circa la carenza di donne nel settore dell’imprenditoria e sul funzionamento dell’impresa. La parte più interessante è stata senz’altro quella riservata alle  testimonianze fornite dalle ambassadors: ancora una volta, il paese europeo di larghe vedute a fare da modello è la Svezia di Asa Jobs, titolare di una piccolissima impresa specializzata nella realizzazione artigianale di tessuti d’arredo. La Jobs racconta: «Nel 2007 il governo svedese, per contrastare il binomio impresa – uomo, ha avviato un programma di promozione dell’imprenditoria femminile; oggi ci sono più di 800 imprenditrici e questa cifra è la più alta d’Europa». Ma un esempio di tutto rispetto arriva anche dalla nostra Sicilia, con la testimonianza di Rosanna Romeo del Castello, presidente delle Fattorie Romeo del Castello: «Ho scelto di dedicarmi alla mia passione, il vino: avevo una piccola proprietà con una vecchia vigna e ho deciso, insieme a mia figlia, di investire amore e denaro nella produzione del vino proveniente da quella piccola, vecchia vigna. E benché l’interesse primo di ogni impresa sia il profitto, nel caso di noi piccoli piccoli imprenditori lo scopo principale diventa la conservazione del territorio ed il ritorno al naturale, inteso non come un’adesione alla moda del momento, ma come un lavoro per le prossime generazioni».

Ornella Balsamo

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