Pubblicato il: 6 Novembre, 2009

Influenza “A” e il vaccino: cosa fare e come comportarsi

influenzaIl 4 Novembre alla sede ASP di Catania si è tenuta una conferenza stampa informativa sull’influenza “A”. A chiarire i dubbi che si sono creati attorno alla pandemia e al relativo vaccino, sono stati il direttore generale Giuseppe Calaciura, il direttore Sanitario Domenico Barbagallo, il responsabile del settore epidemiologia Mario Cuccia, e i rappresentanti dell’unità di crisi per i medici generali Domenico Grimaldi e Franco Pecora, e per i pediatri Giuseppe Mazzola.

Alla presenza di numerosi giornalisti (categoria considerata in parte colpevole per l’eccessivo allarmismo che si è venuto a creare attorno a questa influenza) è stata ribadita più volte la necessità di utilizzare il sistema mediatico in modo corretto, per far capire alla gente, che non sa cosa fare e come comportarsi, che non è il caso di farsi prendere dal panico. L’influenza “A” è una pandemia non perché si muore di più (il livello di mortalità rispetto all’influenza classica è di 1 a 20), ma semplicemente perché la sua diffusione è molto rapida. Effettivamente si prevede che in corrispondenza del suo picco, che avverrà attorno a Dicembre, una percentuale molto alta di popolazione ne sarà colpita, ma il suo decorso sarà assolutamente simile a quello della normale influenza. Non è necessario quindi farsi prendere dal panico e correre in ospedale: in condizioni normali il medico di famiglia è perfettamente in grado di gestire la situazione.

Capitolo vaccino: il vaccino per motivi logistici può essere somministrato solamente negli ambulatori attrezzati, e attualmente le dosi in possesso della regione coprono solamente il 2 %  della popolazione vaccinabile. Questo a causa non di problemi organizzativi ma della scarsa produttività del ceppo del virus inviato dall’OMS per sviluppare il vaccino. A maggior ragione è dunque necessario non prendere d’assalto gli ospedali, visto anche che la vaccinazione sarà offerta solo ed esclusivamente a determinate categorie di persone (le più a rischio, ovviamente). Il vaccino in nessun caso sarà somministrato a persone di età superiore ai 65 anni, per via della scarsa incidenza che il ceppo presenta su soggetti anziani (già in parte immunizzati da ceppi simili al virus “A” attuale che sono circolati negli anni ’50).

Il vaccino rimane la prevenzione migliore contro questa influenza, ma anche le semplici 5 regole (che comunque per la maggior parte nient’altro sono che basilari norme igieniche) che ultimamente stiamo vedendo in televisione, proposte in un simpatico spot con Topo Gigio come protagonista, sono utili: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone; coprirsi bocca e naso con un fazzoletto di carta quando si starnutisce e poi gettarlo nella spazzatura; non scambiare oggetti o cibo con gli amici; non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani sporche; non stare vicino a chi ha i sintomi.

Seguire queste regole e non farsi prendere da inutili psicosi sono le armi migliori che abbiamo.

Tomas Mascali

Riportiamo di seguito chi rientra nell’offerta dei vaccini:

  1. Personale Sanitario e/o sociosanitario
  2. Donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza
  3. Persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni affetti da almeno una delle seguenti condizioni:
  • Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e BPCO;
  • Gravi malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite;
  • Diabete mellito e altre malattie metaboliche;
  • Gravi epatopatie e cirrosi epatica;
  • Malattie renali con insufficienza renale;
  • Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
  • Neoplasie;
  • Malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi;
  • Immunosoppressione indotta da farmaci o HIV;
  • Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale;
  • Patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari;
  • Obesità con indice di massa corporea (BMI) >30 e gravi patologie concomitanti;
  • Condizione di familiare o di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono esser vaccinati
  1. Bambini tra 6 e 24 mesi nati pretermine
  2. Adulti con età inferiore ai 65 anni affetti da almeno una delle seguenti condizioni:
    • Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e BPCO;
    • Gravi malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite;
    • Diabete mellito e altre malattie metaboliche
    • Gravi epatopatie e cirrosi epatica;
    • Malattie renali con insufficienza renale;
    • Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinapatie;
    • Neoplasie;
    • Malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi;
    • Immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV;
    • Malattie infiammatorie croniche e sindromi di malassorbimento intestinale;
    • Patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari;
    • Obesità con indice di massa corporea (BMI) >30 e gravi patologie concomitanti;
    • Condizione di familiare o di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che, per controindicazioni temporanee o permanenti, non possono essere vaccinati
  3. Categorie elencate al comma 1 dell’articolo dell’ordinanza ministeriale del 11/09/2009

modificato dalla circolare ministeriale del 14/10/2009.

a)      Persone ritenute essenziali per il mantenimento della continuità assistenziale e lavorativa;

b)      Personale delle forze di pubblica sicurezza de della protezione civile:

c)      Personale che assicura i servizi pubblici essenziali di cui alla legge 12 giugno 1990, n.146, e successive modificazioni secondo piani di continuità predisposti dai datori di lavoro interessati. La circolare ministeriale del 14 ottobre 2009 modifica in parte tali categorie e le indica più dettagliatamente.

  1. Donatori di sangue periodici: maschi e femmine nella fascia di età 28-55 anni (Linea guida

CNS 03 del 14 ottobre 2009).

  1. Soggetti trapiantati e da trapiantare (Linea Guida 2383/CNT 2009)

a)      Soggetti candidati a trapianto d’organo: tutti i pazienti andranno vaccinati con 2 dosi di vaccino distanziate di 4 settimane l’una dall’altra.

b)      Soggetti trapiantati di organo solido da almeno 6 mesi o di cellule staminali emopoietiche da 3-4 mesi: tutti i pazienti andranno vaccinati con 2 dosi di vaccino distanziate di 4 settimane l’una dall’altra. Poiché la risposta agli stimoli vaccinali nei soggetti in terapia immunosoppressiva è generalmente modesta, è raccomandata la vaccinazione dei familiari conviventi.

c)      Soggetti trapiantati di organo solido da meno di 6 mesi o trapianti di cellule staminali emopoietiche da meno di 3-4 mesi: in considerazione della scarsa possibilità di indurre una immunità vaccinale nel corso dei primi mesi post-trapianto, si sconsiglia la vaccinazione dei riceventi mentre è fortemente raccomandata la vaccinazione dei familiari conviventi.

Per la vaccinazione è sufficiente esibire uno dei seguenti documenti:

  • Esenzione ticket per patologia
  • Cartella clinica attestante la patologia
  • Tesserino di addetto a servizi pubblici di primario interesse collettivo
  • Richiesta del medico

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