Pubblicato il: 21 Giugno, 2010

Intercettazioni, Fini: «Provvedimento necessario, ma non indeboliamo la magistratura»

«Il Decreto Legge sulle intercettazioni è un provvedimento assolutamente necessario, ma non bisogna correre e avere fretta». Così esordisce il presidente della Camera Gianfranco Fini, ospite al Teatro Comunale di Benevento, in occasione dell’incontro organizzato dal sottosegretario Pasquale Viespoli. E’ un Gianfranco Fini a ruota libera, che sveste i panni del ruolo istituzionale che ricopre, esprimendo la propria opinione sull’opera governativa e, in particolare, sul tema caldo delle intercettazioni. «E’ innegabile che in Italia si sta assistendo a un sopruso dello strumento delle intercettazioni. Per questo dico che è necessario regolamentarle, ma è altresì necessario non limitare la libertà e il raggio d’azione della magistratura». L’ex delfino di Giorgio Almirante auspica una regolamentazione efficace, frutto di una discussione bipartisan in Parlamento, prima dell’eventuale approvazione: «Occorre tutelare la privacy di ogni cittadino, ma nello stesso tempo garantire la sicurezza dello Stato contro i vari soprusi. Il confine tra queste due regioni è veramente sottile e risulta evidente quindi che bisogna studiare attentamente i rimedi: sono due anni che si parla di questo Decreto Legge; attendere qualche mese in più, con l’obiettivo di renderlo migliore, non credo sia uno scandalo. Non parliamo di testo blindato, ma anzi è giusto ascoltare le numerose critiche mosse dalle diverse parti politiche e cercare di trovare un punto di incontro. Ripeto, l’obiettivo deve essere duplice: garantire la privacy, ma non indebolire le istituzioni, altrimenti l’illegalità diventerà devastante e sarà impossibile contrastarla». E’ chiaro dunque il monito del presidente della Camera e non lascia scampo a equivoci di sorta: le intercettazioni vanno regolamentate, limitate se riferite al gossip o alla cronaca rosa (che non ne giustificano assolutamente l’uso), ma restano uno degli strumenti più validi per combattere le cricche economiche e mafiose, tanto in voga nel nostro beneamato Paese.

Massimiliano Mogavero

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