Invia 'Italia: è ritorno al fascismo?' a un amico

Pubblicato da Girolamo Ferlito Il lunedì 17 Novembre, 2008 con 2 Commenti

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Displaying 10 Commenti
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  1. Filippo Boldrino ha detto:

    Gentil Sign. Cioli alcune precisazioni in merito alla Sua ultima lettera.
    1)I “delitti delle frangie comuniste della Resistenza” non hanno riguardato solo
    fascisti o supposti tali, ma anche oppositori politici democratici come l’ormai
    copiosa documentazione storica dimostra.Inoltre in uno stato democratico sono
    i tribunali e non privati cittadini a perseguire e punire i reati.
    2)Secondo chi ha voluto e vuole tuttora coprire per motivi ideologici i misfatti in oggetto non è esistito e mai esisterà momento opportuno per discuterne con
    onestà intellettuale,prescindendo da mitizzazioni della Resistenza che deformano la realtà.
    3)Io non “odio” Bocca come Lei dimostra di odiare Pansa, ma mi rattrista vedere
    un grande giornalista e scrittore preda del più retrivo conformismo Resistenziale
    e di un’anti Fenoglismo echeggianti i sistemi di demolizione della personalita
    di “comunistica” memoria.
    In conclusione il Suo viscerale antipansimo molto diffuso dimostra che a più di
    60 anni dagli eventi molti non riescono ancora a guardare in modo non ideologi
    co a quel periodo e addirittura si stravolge la realta parlando di “fascismo(peggiorato) rinascente”.
    Cordiali saluti

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  2. PAOLO CIOLI ha detto:

    Gent Sig Boldrino, cambiare parere su tutto, anche su opinionisti e scrittori è legittimissimo ed umano. A Lei non piace più Bocca; a me non è mai piaciuto Pansa . Lei trova encomiabile che un’anziano giornalista ,che si spacciava per filocomunista ai tempi di Berlinguer, in tempi di” mercatocrazia” e “plutocrazia” presiediata dai parafascisti si sia messo a fare il Diogene sugli albori della Repubblica . Quanto a dire a scovare i delitti (in parte anche reali )delle frange comuniste della Resistenza a danno delle famiglie italiane repubblichine, cioè filonaziste? E ce lo viene a raccontare adesso: a comunismo morto e sepolto, fascismo (peggiorato)rinascente , resistenzia messo nel mirino e tacciata come un ‘immonda retorica che ha fatto la fortuna di alcuni illustri intellettuali negli anni dell’arco costituzionale .Il da lei odiato Bocca dice, che Pansa viene fuori con “questa robaccia” in un momento storico che il meno opportuno da settanta anni. Tutto il resto sono pareri, bisogni di visibilità , necessità di uscire dai coni d’ombra della storia.
    E non da ultimo , l’opportunismio . L’eterno italico trasformismo opportunistico.
    Paolo Cioli

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  3. Filippo Boldrino ha detto:

    Mi chiamo Boldrino e non Bultrino. Con il tempo e un maggior approfondimento
    si possono anche rivedere le proprie opinioni. In passato anch’io stimavo,anzi esaltavo Bocca, quando non era conformista e intollerante verso chi cercava di
    vedere non solo le luci, ma anche le ombre del movimento partigiano. A scanso di equivoci io sto con la resistenza, ma quella vera, fatta dagli uomini che non
    sono perfetti, non quella retorica e demagogica contro cui combatte Pansa e
    combatteva Fenoglio. Per quanto riguarda Rigoni Stern io non ho espresso il
    giudizio negativo che mi attribuisce il signor P.Cioli. e non lo apparenterei a Bocca, essendo diversi. Inoltre ritengo , come molti altri, B. Fenoglio certamente
    uno scrittore di maggior spessore di Bocca ,che narra la Resistenza reale,non
    quella che si vorrebbe fosse stata.
    Filippo Boldrino

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  4. PAOLO CIOLI ha detto:

    Lei Sig Buldrino non demonizza nessuno, di quelli che sente dalla sua parte. Ad ogni condensato conformista antiberlusconiano e antipansiano corrisponde un revisionismo ad acta, confacente ai tempi che corrono. Pansa e Fenoglio si, Bocca, e Rigoni Stern no. A parte la differenza, enorme per spessore letterario e l’introspezione storica fra queste due coppie di Autori, vorrei che Lei mi spiegasse perchè il Sig Pansa ha impiegato 60 anni per ricevere l’illuminazione storica sulla Resistenza, e sui primi anni di Democrazia. Indro Montanelli sulla Resistenza ha sparato a zero fin dai tempi non sospetti della “retoricaresistenziale”. Michele Serra ha giustificato Pansa dicendo:”è un intellettuale onesto ma ingenuo…si è lasciato strumentalizzare. Io guardando il suo viso da lupo ,eternamente improntato ad un ghigno sardonico, non ne sarei convinto. C’è del metodo. Paolo Cioli

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  5. Filippo B. ha detto:

    L’articolo di P.Cioli è un concentrato di conformismo spocchioso antiberlusconi
    ano e antipansista.
    Pericolo totalitaristico. Una “sciocchezza” secondo l’editore Carlo De Benedetti
    avversario DOC del cavalliere, i cui giornali sono un lampante esempio di stampa non imbavagliata. Evidentemente la berlusconi- mania altera la visione della realtà.
    Pansa demolitore della resistenza. Un’altra “sciocchezza” in quanto Pansa non
    demolisce la resistenza, ma sulla scorta di documenti verificabili,descrive gli eccessi di cui sono stati responsabili solo i partigiani comunisti ,che inneggiava
    no a quel campione di democrazia che fu Stalin. Nel cosidetto “triangolo rosso” emiliano e in vari altri luoghi vennero massacrati ferocemente e fatti sparire i cadaveri non solo di ex fascisti,ma anche di oppositori politici e partigiani non comunisti, con buona pace del signor Celi. Viene il sospetto che tale signore non abbia letto i libri di Pansa.
    Giorgio Bocca. In gioventù fascista e autore di scritti antiebraici, repentinamente
    convertistosi alla causa partigiana, recentemente demolitore dello scrittore che
    veramente è il simbolo della letteratura resitenziale, Beppe Fenoglio, è diventato una delle massime espressioni dell’integralismo e della retorica resistenziale.
    Io, a differenza del signor Celli, ho letto sia i libri di Pansa, sia quelli di Bocca e anche quelli di Fenoglio, ma non demonizzo nessuno.
    Flippo Boldrino, Milano

    .

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  6. Paolo Cioli ha detto:

    Il pericolo totalitaristico , la sottomissione ad un uomo che con i larghi consensi popolari vuol fare strame di ogni mezzo di controllo delòla democrazi, è talmente reale che anche gli intellettuali , giornalisti e scrittori , fino a poco fa affidabili, si son messi a rincorrere ed omaggiare il carro del vincitore. Uno , il principale è Pansa, a cui, chissà perchè, é venuta l’ispirazione storica di demolire la resistenza e i fondamentali della Repubblica, riesumando vecchie storie di rappresaglie contri gli ex gerarchi e gli ex combattenti a fianco della Germania nazista., per rinfrancare il pericolo storico che viviamo (vedi Gentilini e altri).

    All’intervistatore che gli chiedeva:”Lei da che parte sta?” , rispondeva :”della resistenza liberale. Non di chi da balilla del duce mi voleva trasformare in balilla di Stalin. Ma che analisi storica, che introspezione ! come dire: il mondo va verso l’autoritarismo di mercato e io gli do una mano, così vendo bene! mi venisse un accidente se coprerò il suo ultimo libro. Ne ho già dimenticato anche il titolo, ma di Bocca li ho tutti : quarantuno !

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  7. Paolo Cioli ha detto:

    C’è un rebuffo di vento fascinazista ,trasversale a quanto resta delle classi sociali ed economiche. Irrrazionale, antistorico, teatrale ma coinvolgente. L’informazione allineata con il potere lo ignora :” giovani , operai, disoccupati che non vogliono rinunciare a recitare il loro sogno autoritario, niente di più ; non costituiscono un pericolo per la Democrazia , non hanno un vero progetto.” Ma il grande vegliardo del giornalismo, Giorgio Bocca , ricorda:” nemmeno la marcia su Roma e le leggi speciali erano state progettate…. “. E’ chiaro che il potentato economico che ci governa con il suo esercito di servi-informatori, ossequiosi solo al libero mercato, cioè al padrone tendono a minimizzare, sperano che ciò realizzi , forse no il fascismo, ma sicuramente l’autoritarismo, che compreme ogni forma di controllo e di vera informazione. Le contumelie all’indirizzo di Bocca e dei pochissimi altri che hanno la capacità di cogliere i segni del mutamento sociale, e il coraggio di svilupparli ed esporli ne sono la testimonianza. Tenga duro, ancora per molto, Giorgio Bocca.

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  8. Marco ha detto:

    Ormai sembra chiaro a tutti: siamo in piena regressione.
    Se le ronde sono legalizzate e forza nuova è finanziata dallo stato, manca poco;
    aspetto la marcia su arcore del cavalier Silvio. Per chi sostiene che la storia sia strumentalizzata allora provi ad aprire un libro di storia, o anche quelli sono stati scritti dai comunisti?

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  9. fil ha detto:

    Quanta demagogia e strumentalizzazione della storia! Dire che in italia è minacciata la libertà quando Berlusconi viene continuamente demonizzato e
    gli oppositori attaccano indisturbati il governo è dire delle sciocchezze. Tale
    atteggiamento è emblematico di quella che Giovanni Sartori definisce “la
    sconnessa brodaglia del <> …nella quale anche il
    semplice buon senso brilla per la sua assenza”

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  10. giusy ha detto:

    Interessante editoriale. Sono daccordo sul fatto che il fenomeno sta dilagando in modo impressionante e me ne accorgo personalmente nel mio paese: graffiti con svastiche che imbrattano i muri, razzismo crescente, inni obosleti che spuntano fuori dalle suonerie dei cellulari…Giorgio Bocca, nella consueta pagina sull’Espresso (del 20 novembre) intitolata significativamente “L’Antitaliano” ne parla. E per “sfortuna” non è il solo quindi ad avere notato quella che io chiamerei “emergenza”.

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