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Ka Bizzarro a parole e musica


Tarantino di nascita ma bolognese d’adozione, il cantautore Ka Bizzarro ha pubblicato il suo primo singolo con la Warner nel 2001: Kampacavallo. Da allora non si è più fermato, pubblicando altri singoli come Dekalogo, in collaborazione con Monsignor Milingo e Colpa di Vasco insieme all’amico Giacomo Fusari. Dopo due album live e due libri – Abbasso e Alé, saggio su Rino Gaetano, e Come diventare tremendamente rock senza lasciarci la pelle – nel 2011 è tornato sulle scene musicali con la raccolta La testa a posto e il cd La lista, questa volta in collaborazione con l’associazione ISAL di Bologna.

La  lista, appunto, è il titolo del tuo nuovo album, stampato in sole 100 copie per raccogliere fondi a favore dell’associazione ISAL. Il progetto è particolare perché Ka Bizzarro sarà anche il primo artista “prodotto dai fan”.

Com’è nata quest’idea di unire la tua musica con l’impegno sociale?

Non so se sono effettivamente il primo…pare stia diventando una pratica diffusa all’estero. Però forse posso dire che sono il primo che ha messo in copertina i nomi di chi ha finanziato il disco. Almeno i 50 che sono arrivati prima. Le copie stampate sono 100 ma solo i primi 50 hanno avuto il loro nome sulla “lista”.

L’ idea è nata da Michele Turchi, che ha prodotto con me il disco. Mi aveva proposto di fare un “istant cd” a tiratura superlimitata. A me era da un po’, invece, che mi ronzava in testa

l’ idea di una provocazione. Siccome tutti mi dicevano: “Sei bravo, se avessi i soldi, ti produrrei”, mi sono detto: “Va be’, allora facciamo così…tu mi paghi il cd a scatola chiusa e con quei soldi io lo produco, lo stampo e te lo mando a casa…e quello che avanza lo diamo in beneficenza!”. Così abbiamo unito le due idee ed è nato “La lista”. E’ stato perfetto, avevo anche la title track con quel nome. Ho scelto ISAL perché ero già testimonial e Elisa, mia cara amica, è la presidentessa della sezione di Bologna. Lei ha lavorato molto di più di noi musicisti al progetto. Poi è arrivata la ciliegina sulla torta…L’ artista che più amo, Vasco, ha partecipato al progetto.

Nel 2011 è uscita la raccolta La testa a posto – Greatest flops 2011. Un titolo particolare…

E’ un disco in cui volevo fermare 10 anni di “carriera”, anche se carriera è una parola grossa. Allora, visto che non potevo fare come gli artisti “fighi”, che le raccolte le chiamano “Greatest Hits”, l’ ho chiamato “Greatest Flops”!

Sei molto attivo su internet. Hai un sito, una pagina e un profilo Facebook, un profilo Twitter, un canale Youtube. Il mondo definito “virtuale” ti piace oppure “è necessario esserci”?

All’ inizio, nel 2006, ai tempi di My Space, diciamo che sono stato un po’ costretto, come dici tu, era necessario esserci. L’ ho fatto controvoglia. Poi mi sono reso conto che è un modo fantastico per esprimersi, più che “esserci” e basta. Tanto io “ci sono” lo stesso. Anche se la gente non lo sa. Però in effetti se fai spettacolo è un mezzo fantastico per farsi conoscere, se lo sai usare. Ora ti dirò: adoro internet e adoro facebook, il cui merito è stato quello di usare la “condivisione”, al di là dell’ uso improprio che se ne fa ora, coi link inutili eccetera. E’ proprio una parola e un gesto bellissimo: CONDIVISIONE!

Ka Bizzarro non è solo cantautore, ma anche Art director del Bar Wolf e scrittore. E’ da poco uscito il libro “Vasco – dalla A alla Zocca”, che porta la tua firma, oltre a quelle di Henry Ruggeri, Claudio Bardi e Salvatore il nero Martorana.

Partecipo a “Vasco dalla A alla Zocca” grazie agli altri tre autori, che mi hanno invitato a scriverlo insieme. Loro avevano già pubblicato, con Arcana, “Brividi”. Così la casa editrice, contenta di quello, ha chiesto loro di scriverne un altro e sono stato molto onorato che mi volessero in squadra. E che squadra! Un fotografo che è un poeta e altri due scrittori folli e senza freni, di cui adoro il cervello!

Siamo ormai agli sgoccioli, il 2011 sta per concludersi. Quali sono i progetti o semplicemente i “buoni propositi” per il 2012?

Per il 2012, sai cosa faccio? Mi metto lì e me la godo un po’! Ho fatto un 2011 al massimo, senza mai fermarmi. Ora vorrei vedere se le mie piantine crescono!

Mariangela Celiberti