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L’annoso caso “Noemi”

È da un po’ di tempo che il tema centrale della politica interna ha il nome di una ragazza napoletana da poco diciottenne: Noemi. Un caso nato e costruito sui rapporti che questa ragazza ha o ha avuto con il nostro Premier Silvio Berlusconi. C’è chi dice che Berlusconi l’abbia conosciuta grazie alle referenze di Emilio Fede, c’è chi sostiene che in realtà il Cavaliere conoscesse già da tempo la sua famiglia. E poi c’è chi cerca di confutare il tutto dicendo che il Presidente del Consiglio possa essere addirittura il padre della ragazza. Ora, delle tre teorie che vanno per la maggiore, non sappiamo, e forse non lo sapremo mai, quale sia quella che rispecchi la realtà, ma una cosa è certa: cosa ce ne importa? Credo ben poco, a maggior ragione in piena campagna elettorale pre-europee, in cui tutto veniamo a sapere tutto sulle preferenze, i divertimenti, i regali di Silvio, le storie d’amore di Noemi da Napoli, ma poco o niente si conosce, ad esempio, dei programmi elettorali delle diverse fazioni politiche. Temi come l’ingresso eventuale della Turchia in Europa non sono neanche entrati lontanamente tra i pensieri di chi si sofferma su tali tematiche. Questo caso ha prodotto, fino ad ora, un solo risultato: distogliere lo sguardo della pubblica opinione da fatti di cronaca ben più interessanti, significativi e rilevanti. Ad esempio, nessuno ha chiesto al Premier di fare chiarezza sul caso Mills, ma su Noemi sì. Nessuno ha chiesto perché i campi a disposizione dei terremotati sono stati militarizzati, sono stati vietati telefonini e fotocamere, ma tutti si sono precipitati a chiedere perché Noemi venisse ricoperta di regali. Ecco, in un momento in cui un italiano su cinque si trova in grave difficoltà economica, in cui ci sono seri problemi legati all’immigrazione, in cui c’è un Abruzzo disperato da sostenere, è mai possibile che il rapporto tra il Premier e la giovane Noemi abbia una così capitale importanza?

Massimiliano Mogavero