Pubblicato il: 14 Aprile, 2009

La Cgil in piazza contro la crisi

cgilSabato 4 aprile si è tenuta a Roma la manifestazione organizzata dalla Cgil per protestare contro il cosiddetto pacchetto anticrisi varato dal governo, giudicato inadeguato a fronteggiare la difficile situazione economica e sociale che il Paese sta attraversando. All’appuntamento, fissato dalla Cgil per la tarda mattinata al Circo Massimo, c’erano tutte le categorie sociali interessate dalla crisi: lavoratori salariati, commercianti, studenti, liberi professionisti, pensionati ed immigrati. Al momento dell’intervento del Segretario Epifani i cinque cortei partiti in direzione del Circo Massimo si erano già riversati sul prato e sulle vie limitrofe creando un colpo d’occhio straordinario. Poco prima, erano intervenute dal palco molte persone unite da un messaggio condiviso: chiedere al governo di rivedere le politiche anticrisi e dimostrare all’Italia intera che l’unico modo per affrontarla situazione è l’incontro tra le diverse parti sociali e l’attuazione di politiche che tengano conto dei bisogni e delle difficoltà di tutti.

2,7 milioni di persone (secondo le stime degli organizzatori) hanno risposto con convinzione all’appello del sindacato contro l’immobilismo del governo, che a sua volta ha risposto tramite le dichiarazioni di alcuni dei suoi esponenti, minimizzando la portata dell’evento: da Cicchitto che strumentalizza i fatti per delegittimare il ruolo di Franceschini, a Gasparri che parla di “clamoroso flop”; da Tremonti – che da qualche tempo in qua ha assunto l’insana abitudine di rispondere ai giornalisti con argutissimi (per lui) giochi di parole – che dichiara: “prima finisce la protesta, prima inizia la proposta”, fino ad arrivare all’intollerabile qualunquismo provocatorio del ministro Brunetta, che paragona l’evento ad una “scampagnata”. Ma l’oscar dell’arroganza politica va a Silvio Berlusconi, che con la sua sempre meno appropriata voglia di scherzare, ha addirittura dichiarato: “Il tavolo delle trattative?  Glielo do in testa”.

Per quanto riguarda la trattazione della notizia dal punto di vista mediatico, siamo alle solite: abituati e costretti ad ascoltare anche l’altra verità, quella alterata e bugiarda dei principali organi d’informazione. Sì, perché nel nostro tempo con una telecamera e un inviato che sa bene cosa (non) mostrare e cosa (non) dire, si possono far miracoli: allora ecco una manifestazione da due milioni e mezzo di persone che viene sapientemente trasformata in una sparuta assemblea tra pochi intimi alla faccia del dovere di cronaca. E poi, come in un ridicolo gioco di specchi deformanti, ecco le altre cifre, quelli della Questura, che stimano i partecipanti in un numero non maggiore di 200000.  Ma come è possibile, se la stessa questura dichiarò ufficialmente un milione e mezzo di persone per la finale dei mondiali di calcio? Se è vero che la capienza del Circo Massimo è tale e quale a quella del 2006 e le persone di sabato riuscivano abbondantemente a riempirlo per intero, c’è qualcosa che non quadra.

Aldo Nicodemi

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