Pubblicato il: 20 Novembre, 2009

La giornalista che ama il killer

La_giornalista_che_ama_il_killerL’amore è un sentimento complicato, inspiegabile, irrazionale. Se poi sboccia tra una giornalista e un noto pluriomicida, tutta la sua stranezza e la sua complicatezza viene resa visibile ai più. Amore tra le sbarre: potrebbe essere il titolo di una sitcom, ma è la nuda e cruda realtà. La direttrice del sito Comincialitalia.net, Donatella Papi, ha infatti chiesto la mano al mostro del Circeo, alias Angelo Izzo. La signora Papi è una giornalista da un curriculum invidiabile: ha scritto per Il Giornale ai tempi di Montanelli direttore e, successivamente, anche con Vittorio Feltri, ed è stata capoufficio stampa del ministro delle Comunicazioni Cardinale, ai tempi del governo D’Alema. Recentemente ha scritto un libro, “Avere un figlio” e ha destato particolare clamore un suo articolo dedicato allo scrittore Roberto Saviano, dal titolo “Quello che non si sa di Saviano”. L’amicizia tra i due è nata in tempi non sospetti, vale a dire prima degli efferati omicidi del Circeo e si era parzialmente interrotta con l’arresto del pluriomicida. La giornalista, nel periodo della detenzione, si è sposata e ha avuto un figlio, ma il suo invaghimento per il sig. Izzo è iniziato a venire fuori in tempi recenti: dopo la separazione dal marito, i due hanno avuto modo di riallacciare i rapporti grazie allo scambio di lettere segrete, fino ad arrivare alla richiesta di matrimonio pervenuta in questi giorni. È stata la donna a chiedere al direttore del carcere di Velletri l’autorizzazione a vedere Izzo, per poter definire e concordare la data delle future nozze. La notizia è stata confermata anche dal diretto interessato che si è subito definito entusiasta di questa possibilità, dichiarando pubblicamente il suo amore per la donna, dicendo addirittura di vederla come un angelo, come carne strappata dal suo corpo. Certo che deve essere un’impresa ardua far invaghire e innamorare l’autore di orridi omicidi quale è stato Angelo Izzo che ha sulle spalle, va ricordato, la condanna a ben due ergastoli.

Massimiliano Mogavero

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.