Catania. Non ci sono stagioni per il verificarsi incessante di certi eventi. Non esistono riti particolari né predisposizioni affinché tutto si ripeta ogni anno. Il Lungomare di Ognina, Piazza Nettuno e la scogliera che costeggia la città etnea nella zona est sono addobbati con un quantitativo non definito di rifiuti. Spazzatura insomma. Sacchetti, cartaccia, rifiuti organici, plastica sparsi ovunque alla vista e in bella compagnia di bagnanti e astanti che ci convivono a braccetto senza il minimo pudore e senza alcuna lamentela nonostante lo spettacolo sia dei più deprimenti. “L’estate sta finendo…” cantava a mo’ di tormentone un scanzonato duo italiano degli anni ’80, ed è tempo di bilanci per la nuova amministrazione comunale intenta ad osservare un problema annoso, una “cara” vecchia abitudine che non muore mai e a combattere il nemico di sempre: la cattiva educazione verso il bene pubblico. Non bastano a giustificare il comportamento degli incivili la scarsa presenza in zona di pattumiere o bidoni dell’immondizia e lo stato di abbandono che sta vivendo Piazza Nettuno. Le lamentele dei turisti e non solo, spettatori increduli del panorama che si è presentato loro dinanzi, durante la bella [1]stagione, non possono e non devono rimanere inascoltate. Testimonianze dure e significative che si segnalano durante i mesi più caldi: “ai catanesi piace vivere nell’immondizia“, osserva una coppia di mezz’età di Modena. “Non è certo uno spettacolo che ci rende giustizia“, sottolineano un paio di ragazzi catanesi, assidui frequentatori del luogo. Parole che devono indurre a riflettere piuttosto che sollevare l’ennesimo patriottismo autonomista che contraddistingue da sempre siciliani e loro governanti, utile solo ad isolare sempre più questa regione dal resto dell’Europa. E’ agli occhi di tutti lo stato della scogliera: nonostante, a più riprese, un gruppo di volontari si sia occupato della raccolta dei rifiuti e abbia affisso un panno di ammonimento che recitava la seguente scritta, “la scogliera non è una pattumiera“, si è ripetuto lo scempio per l’ennesima volta. Ed ecco che si possono ammirare in pochi istanti, le bellezze della natura mescolate ai colori brillanti di una lontana pop-art creati dall’immondizia in cui vi sguazzano dentro i vacanzieri, per poi crogiolarsi sotto il sole e farsi qualche bagno purificatore.
Girolamo Ferlito