Pubblicato il: 25 Maggio, 2010

Lavoro in Comune: in 192 per l’assunzione “virtuale”

Lavorare per gli Enti territoriali o per lo Stato rappresenta per l’italiano medio una sorta di sogno, come testimoniato costantemente dalle migliaia di domande pervenute alle amministrazioni locali o ai ministeri che indicono alternativamente selezioni di personale. Un desiderio talmente radicato che non scoraggia gli aspiranti impiegati. Si spiegano così le oltre duecento candidature recapitate al piccolo Comune pistoiese di Montale, responsabile di aver indetto una  “selezione pubblica per esami, per la formazione di una graduatoria da utilizzare per eventuale assunzione a tempo determinato di Collaboratore Professionale Amministrativo”. Nessun posto fisso, nessun miraggio di stabilità, bensì un impiego eventuale, ipotetico, virtuale. I potenziali lavoratori del pubblico settore, tuttavia, non si sono persi d’animo e, pur leggendo l’ulteriore avvertenza pubblicata a margine dell’avviso – firmato dal Responsabile del Servizio Funzionale 1 dell’Ente – recitante “l’utile collocazione in graduatoria non costituirà diritto alla nomina nel caso in cui non sia possibile o consentita l’assunzione di personale a tempo determinato”, hanno versato i 9,30 euro quale tassa di concorso e si sono iscritti alle prove. Alla fine gli ammessi ai test sono stati 192 e si sono dati appuntamento, giovedì 21 maggio, presso la locale Casa del Popolo, sede d’esame designata. Nella lunga attesa che ha preceduto i quiz, giovani e meno giovani si sono confrontati sul tema del lavoro scambiandosi pareri, dubbi, aspirazioni e paure. Tra le molteplici voci di disoccupati e precari, sempre più spaventati da un avvenire povero di certezze, si leva anche quella di qualche “fortunato” come Francesca: «Da oltre un anno partecipo ai concorsi in tutta la Toscana ed alcuni li ho anche superati. Mi hanno già chiamato un paio di enti per lavorare due o tre mesi; altri spero mi chiamino a breve poiché sono ben posizionata in graduatoria. Tutta esperienza che serve a maturare punteggio, con l’auspicio di un futuro contratto a tempo indeterminato». Gli effetti della crisi globale spaventano anche chi un posto ce l’ha già, come Simone: «Esercito la professione di geometra, ma data la situazione attuale spero di entrare in Comune. Avrei così uno stipendio certo, lavorando mezza giornata, e nel tempo rimanente potrei comunque provare a dar seguito al mio mestiere». Riflessioni e desideri di italiani comuni, tra i quali – forse – si cela almeno un fortunato.

Andrea Bonfiglio
(Foto by Caccamo in licenza CC)

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