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Lingue: la battaglia

La Facoltà di Lingue di Catania, l’unica da Salerno in giù, è a forte rischio dismissione. Si vuole infatti creare un quarto polo universitario Siciliano e trasferire la facoltà di Lingue a Ragusa, decisione che è stata presa scavalcando qualunque organo studentesco e che ancora non è stata comunicata in via ufficiale. Questa una brevissima sintesi dei motivi che hanno portato alle agitazioni studentesche che stanno avendo luogo a Catania. Dopo aver occupato simbolicamente, anche di notte, il Monastero dei Benedettini con un’assemblea permanente nell’aula A1, il 7 Maggio, dopo il silenzio del rettore Recca che non ha risposto all’invito degli studenti, è stato organizzato in tutta fretta un corteo che dal Monastero si è diretto al Rettorato di Piazza Università. Il Rettorato è stato occupato in attesa di avere la possibilità di incontrare Recca, per una volta alle condizioni degli studenti (è previsto un incontro con il Rettore Sabato 8 Maggio alle 11.00, ma i rappresentanti delle varie facoltà insistono perchè l’incontro avvenga con quanti più studenti possibili, cosa che non è possibile Sabato, visto il gran numero di studenti pendolari che nel week end tornano a casa). [1]

Durante l’occupazione non sono mancati dei momenti di tensione: alcuni ragazzi hanno bloccato le uscite e gli ingressi degli uffici (in particolare della direzione amministrativa, i cui impiegati si sono chiusi dentro senza far passare nessuno), e nonostante gli impiegati abbiano dimostrato quasi tutti simpatia e solidarietà col movimento studendesco, alcuni funzionari indispettiti hanno spintonato i giovani per uscire. Una ragazza in particolare è stata strattonata con forza da uno di loro.  A parte questi incidenti la manifestazione si è comunque svolta con grande civiltà. La situazione è comunque in continuo aggiornamento, e adesso si attende l’intervento  della classe politica catanese: terremo informati tempestivamente i nostri lettori sui passi di questa importante battaglia.

Tomas Mascali