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Luci e ombre alla facoltà di Scienze Politiche

Catania. La facoltà di Scienze Politiche, sita nel settecentesco Palazzo Reburdone e divenuta protagonista delle cronache nazionali per un increscioso caso di richiesta di sesso in cambio di bei voti da parte di un insegnante avvenuto nel 2009, ha migliorato la qualità della propria struttura nell’ultimo anno, mettendo a disposizione una succursale in Via Gravina, ma non quella dei servizi, confermandosi vittima della piaga burocratica che sembra affliggere ogni facoltà.

Secondo Giusy «l’aula studio è immensa, nuova e  ben organizzata, i locali sono mantenuti in buone condizioni così come il laboratorio linguistico, che ti mette in grado di ascoltare e vedere cd e dvd delle varie materie linguistiche, le aule sono piccole ma organizzate con proiettori e lavagne magnetiche. Qualche anno fa c’era il problema delle aule piccole, della mancanza di posti disponibili, gli studenti  erano costretti ad andare un’ora prima a  lezione oppure erano costretti a sedersi per terra…penso che questo problema sia stato risolto, almeno per quando riguardo il mio anno, la facoltà ha  messo a disposizione più aule aprendo una succursale in via  Gravina». Pecca in quanto ad efficienza ed organizzazione, invece, la segreteria: Pietro, studente della specialistica, spiega: «qualche difficoltà l’ho avuta nel primo periodo perché ho vissuto il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. Le segreterie alcune volte hanno dato risposte contraddittorie rispetto ad alcune questioni» e Daniele, laureatosi lo scorso anno in Scienze Politiche e ora studente di Economia e Commercio aggiunge: «Il grosso limite della segreteria è che ha un solo funzionario, con le ovvie conseguenze nei periodi critici, come quello dell’iscrizione»; questo particolare deficit è confermato  anche da Giusy: «l’iscrizione annuale: ogni anno è un problema! La fila è immensa e c’è un solo funzionario allo sportello…e gli altri? Quando vedono che si avvicina l’ora della chiusura allora aprono 2 – 3 sportelli e se uno studente  non deve consegnare l’iscrizione deve aspettare 2-3 ore per avere una semplice informazione, se va bene, altrimenti deve ritornare il pomeriggio o l’indomani mattina…». Per quanto concerne infine la qualità della didattica, in termini di serietà, competenza dei docenti e della tipologia di rapporto instaurato con essi, Pietro sostiene di trovarsi molto bene: «Per quanto riguarda i docenti il livello del mio corso di laurea devo dire che è alto. La stragrande maggioranza dei docenti rispetta gli orari, propone programmi interessanti e gestisce didattica ed esami in modo serio e competente.» e anche secondo Giusy «la serietà è buona, la professionalità anche, per quando riguarda l’aspetto didattico; per quando riguarda l’aspetto umano penso sia scadente, perché ci sono modi e modi di rimandare uno studente e non aggredendolo o insultandolo. La puntualità è buona tutto sommato, con qualche minuto di ritardo…». Interessante la testimonianza di Daniele, che istituisce un confronto con la facoltà di Economia: «Il livello di preparazione degli insegnanti di Scienze Politiche è estremamente variegato, ma ad Economia ho scoperto un altro mondo: ad inizio corso i professori distribuiscono un syllabus – prima di allora non sapevo nemmeno cosa fosse – per chiarire le modalità di svolgimento delle lezioni, gli argomenti trattati, insomma per avere un punto di riferimento. Inoltre ad Economia l’ora di ricevimento del docente diventa un’occasione di approfondimento delle lezioni alle quali molti studenti non rinunciano, presentandosi puntualmente ogni settimana. Ciononostante continuo a preferire di gran lunga, relativamente ai rapporti umani, la mia vecchia facoltà, Scienze Politiche».

Ornella Balsamo