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Nell’anno della tigre la specie rischia l’estinzione

La data del 14 Febbraio 2010 sancisce l’avvento di quello che per il calendario cinese è definito come l’anno della tigre. In occasione di questa ricorrenza si leva deciso l’allarme lanciato dal WWF in merito al pericolo d’estinzione corso dalla specie. Ad oggi, infatti, se ne contano in natura circa 3200 esemplari, un numero che suscita notevole apprensione tra gli ambientalisti. Se a ciò si aggiunge che il loro habitat si è ridotto del 40% negli ultimi dodici anni e che già tre sottospecie si sono estinte negli ultimi settanta anni, si comprende bene come le previsioni per il futuro non possano essere rosee. Il gruppo del Panda ha pertanto stilato un elenco dei fattori di criticità per la sopravvivenza delle tigri, auspicando che possa servire a far prendere coscienza del problema. Tra le cause principali si possono così notare: il cambiamento climatico in Bangladesh; la deforestazione selvaggia in Russia e Mekong; la compravendita di ossa, pelli e carne di tigre in Cina, Vietnam e Nepal. Tutti elementi che hanno alla base una responsabilità del mondo occidentale. I paesi europei, ad esempio, “vantano” una domanda annuale di 5,8 milioni di tonnellate di olio di palma, uno dei motivi principali della deforestazione in Asia. Anche l’Italia non fa eccezione in quanto a responsabilità, poiché risulta essere uno dei maggiori importatori di prodotti derivati dalla fauna e dalla vegetazione selvatica di tale area. Qualche timido barlume di speranza riecheggia dalla prima conferenza ministeriale asiatica sulla conservazione della tigre, svoltasi in Thailandia a fine gennaio, che ha visto l’impegno, da parte dei 13 Stati interessati dalla presenza della specie sul proprio territorio, a raddoppiarne il numero degli esemplari entro il 2022. Una decisione storica e ambiziosa che dovrà essere tramutata in un programma concreto nel decisivo summit pianificato a settembre in Russia. Chi non se la sente di attendere con le mani in mano fino ad allora può compiere un gesto tangibile “adottando” una tigre, sostenendo così il WWF nella lotta al bracconaggio, alla deforestazione ed all’inquinamento.

Andrea Bonfiglio

Riferimenti – Ufficio adozioni WWF: adozioni@wwf.it – Tel. 06.844.97.500