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Pedofilia

Il termine “pedofilia” indica l’attrazione che individui sessualmente maturi hanno su soggetti che non lo sono ancora. (Per l’Italia sotto il 12° anno di età). Al termine “pedofilia” vengono generalmente associati una serie di reati compiuti nei confronti di minori. Non è esatto: in ambito psichiatrico e criminologico si suole distinguere “pedofilia” da “child molester”. Esistono, infatti, individui affetti da una pedofilia “latente”, ovvero una morbosa passione che può non sfociare mai in atti illeciti restando ai livelli di fantasie erotiche (si tratta comunque di un disturbo psichico). Nel momento in cui da latente diviene “attivo” il pedofilo diviene un “child molester”.

Questo tipo di pedofilia “attiva” costituisce un reato gravissimo in quanto non esiste un consenso all’atto sessuale o molestie da parte del minore (nel codice penale – norme contro la violenza sessuale – è specificato nell’art.609 sexies come “Ignoranza dell’età della persona offesa”) poiché non ancora in grado di “capire”. Generalmente il pedofilo “attivo” corrompe il minore con pretesti futili o sedandolo. Anche la detenzione, scambio e acquisto di materiale pedo-pornografico è considerato reato dal nostro codice penale, in quanto classificato come una delle “nuove forme di riduzione in schiavitù”.Oggi la pedofilia pervade anche il mondo virtuale: l’allarme viene lanciato dal 13° rapporto annuale del Telefono Arcobaleno (Organizzazione che opera dal 1996 mostrando tutta la propria esperienza e competenza nella lotta alla pedofilia on-line, in quanto, monitora e fornisce un utile quadro del fenomeno, offrendo un´analisi concreta e aggiornata delle possibili azioni di contrasto alla pedo-pornografia in rete e si prende carico della cura dei bimbi abusati). Nel rapporto citato si legge: “Venti miliardi di scambi nel web hanno scandito la circolazione di oltre un milione e settecentomila immagini dello strazio di 36.149 bambini, il 42% dei quali ha meno di 7 anni e il 77% ne ha meno di 9″. Il tasso di pedofilia on-line dal 2003 ad oggi è aumentato del 149%.”

Questi dati spingono ad un amaro silenzio. Ma è grazie a chi questo silenzio lo rompe, segnalando a Telefono Arcobaleno siti e foto illecite su minori, che si può concretamente contrastare questo fenomeno balordo: in Italia dal 2003 al 2008 vi è stato un incremento di fruitori di pedofilia on-line del 118%. Leggendo oltre, ci si imbatte però anche in un dato confortante: “circa il 99% delle segnalazioni porta alla rimozione di materiale pedopornografico presente nel web”.

È specificato nella legge 269/1998 (Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedo-pornografia anche a mezzo Internet) che le pene previste per i reati di pornografia minorile si possono applicare, seppure diminuite di un terzo, anche alle immagini virtuali. Per immagini virtuali si intendono quelle realizzate ritoccando foto di minori o parti di esse “con tecniche di elaborazione grafica […] la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali”. Lo shock nell’imbattersi in queste mostruosità si trova davanti due strade: il silenzio o la denuncia. Sta alla nostra coscienza decidere quale sia più convenevole imboccare.

Grisiglione Graziella