- Lo Schiaffo - https://www.loschiaffo.org -

Precari della scuola e Lombardo: quale accordo?

I quotidiani regionali in questi giorni hanno descritto come una vittoria l’esito dell’incontro dell’8 settembre a Palermo tra la Delegazione Siciliana Precari della scuola e il Presidente della regione Raffaele Lombardo. Tale incontro è stato presentato come un momento decisivo in cui è stato sancito un accordo con il Presidente della Regione Siciliana, quest’ultimo descritto come un compagno fedele, vicino e preoccupato, instacabilmente presente nella lotta che i precari della scuola da mesi portano avanti contro il decreto sui tagli del Ministro Gelmini. Che una buona dose di sincera preoccupazione sia presente nell’animo del Presidente Lombardo nessuna lo nega e, insieme a buona parte dei gruppi sindacali regionali, è certo che tra gli obiettivi principali ci sia anche quello di optare per il male minore, tuttavia i fatti nella realtà sembrano essere altri. La richiesta dell’incontro con Lombardo, avanzata dal coordinamento precari di Sicilia, mirava ad un dialogo (che senza dubbio c’è stato) che potesse aprire nuove prospettive, ma se fino a ieri non era ancora stato compreso che i precari non avevano considerato una soluzione la “novità” dei contratti di disponibilità (quella della politica caritatevole dei 1.500 posti salvati), dopo quell’incontro questo ormai appare palese. Non ci si può non chiedere allora con quali modalità e,soprattutto, tra quali enti o rappresentanze territoriali sia stato stipulato un qualsiasi accordo, se è vero che i precari hanno fermamente ribadito nelle assemblee di ieri (sia a Palermo che a Catania) di non essere mai stati disposti ad accettare la “benevola offerta”della Gelmini. Che si tratti allora di un problema di cattiva comunicazione? Di informazione? Siamo più propensi a credere che in questo caso il problema non sia a livello informativo quanto rappresentativo. Di tale accordo parla la stampa anche in seguito alla dichiarazione del Ministro Gelmini (rilasciata dopo la riunione del Consiglio dei Ministri tenutasi ieri in tarda mattinata), ma esiste realmente questo accordo? Una domanda allora nascerebbe spontanea: che siano stati i rappresentanti dei precari ad accordarsi con la Regione ancor prima di parlarne direttamente con gli interessati? Che siano stati, in altre parole, le sigle sindacali (o alcune di esse) a decidere del futuro dei precari in un momento in cui la vittoria (quella vera: il ritiro dei tagli) sembra somigliare ad una chimera? Tra l’utopia e l’uovo oggi, insomma, è stato optato, in buona fede, per il frammento del guscio dell’uovo? Si attende una conferma o una smentita o, molto più semplicemente un comunicato stampa o un qualsiasi documento che esponga la posizione reale e definitiva dei sindacati regionali; in caso contrario i precari informano di voler continuare la lotta in modo autonomo convocando l’intervento della Confederazione Sindacati Nazionale per svelare il mistero.

Sabina Corsaro