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Quindi esiste

Tra Austria, Svizzera e ad un passo dalla Germania. Personalmente, lo paragonavo ad Atlantide, all’Eldorado. O più semplicemente ad Andorra la Vella o al regno da cui proveniva il principe che sposava la sognante buzzicona de periferia interpretata da Ambra Angiolini in Favola. Certo, rimaneva la certezza del paradiso fiscale confermata da molti amici tedeschi. Per strada mi chiedevo se vi fosse da pagare un bollino autostradale come per la vicina Austria o per i cantoni Svizzeri, ma mi sono reso conto subito che pensando troppo al volante il rischio era di attraversarlo senza nemmeno rendermene conto. Sarà per via della sua lunghezza irrisoria di 24km o per la mancanza di qualsiasi frontiera segnata chiaramente. Dall’Autostrada Svizzera che sale dall’Italia a Lugano e punta all’Austria c’è solo un cartello che riesce a passare inosservato vicino all’insegna dell’immancabile Mc Donald’s. Sarà pure un principato e sicuramente ci saranno forzieri di soldi esteri contenuti in salvadanai tanto segreti quanto loschi, eppure in generale strappa un sorriso. Nelle cartoline anni ’80 i reali compaiono con quella che sembra la divisa di un’osteria di classe, ma pur sempre un’osteria e delle facce comuni che ti viene davvero da battere i pugni al muro e chiedere la faccia da cicciobello del principe di Monaco o quella di Carlo di Inghilterra. Per il bene del gossip. Questi hanno facce normali. Sembrano un ragioniere, una dirigente, una giovane universitaria.

Ad informarsi bene il Liechtenstein è il paese più ricco del mondo come Pil. Magie di un sistema bancario chiuso a doppia mandata. Quindi mi sa che se si parla di ragionieri ne maneggiano parecchi.

Il volantino che viene distribuito all’ufficio del turismo recita lo slogan ammiccante il Paese di tutte le vacanze. Indubbiamente per gli sport invernali è interessante. Per il resto l’unica soddisfazione tangibile per il turista, oltre a quella di dire io l’ho visto con i miei occhi, è il Kunstmuseum, il museo d’arte moderna e contemporanea.

Luca Colnaghi