Pubblicato il: 30 Dicembre, 2010

Se non bastano i soldi del Ministero dell’Interno…

Soldi pubblici per decine di migliaia di euro. Vengono dal Ministero dell’Interno, ma non sono bastati alla SIDRA, azienda partecipata del Comune di Catania, per attivare gli impianti di fornitura di acqua potabile negli stabili di Viale Nitta 12. Oggi, a due anni dalle rassicurazioni spese in Prefettura, i vertici della Sidra tacciono. A farne le spese sono le famiglie delle forze dell’ordine, assegnatarie di alloggi di servizio in edilizia convenzionata. Una faccenda che perdura ormai da tre anni. Tanti ne conta la consegna delle palazzine a Librino. Eppure, gli assegnatari avevano subito fatto rimostranze. Nel Marzo del 2008, l’allora Prefetto Giovanni Finazzo rispose alle segnalazioni con una lettera (vedi foto) in cui rendeva conto delle audizioni dei responsabili della SIDRA e dell’ENEL. Gli incontri, riguardanti la mancata stipula dei contratti di fornitura idrica e persino della luce, furono dunque rendicontati e garantiti dal Prefetto. I responsabili dell’azienda partecipata, allora guidata dall’ex Segretario generale del Comune sotto la sindacatura Scapagnini, Armando Giacalone, assicurarono in quella sede l’avvenuta ultimazione degli impianti. «Affermazioni non veritiere» risposero i cittadini già allora. Ora nulla è cambiato. I contatori della luce e dell’acqua sono scoperti e scollegati. I cavi appaiono privi di coperture, oltre ad essere non funzionanti. La SIDRA, presieduta da Gaetano Riva, l’ex Assessore al Bilancio di Stancanelli, prova a rassicurare i cittadini, promettendo interventi celeri. In attesa di capire perché alcuni dirigenti di aziende partecipate da un ente pubblico, sotto le sindacature Scapagnini e Stancanelli, si siano sentiti in dovere di mentire, non resta che prendere atto di una realtà: a Catania i fondi pubblici non bastano mai, come gli anni per il completamento delle opere cui sono destinati.

Enrico Sciuto

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