Pubblicato il: 16 Giugno, 2010

Strade di Stradivari

A dirlo suona male, eppure lui era anche un musicista, ma che colpe ha? Sempre dal progetto “Un Po di Bicicletta” che coinvolge le quattro province lombarde della Bassa Padana, ecco i percorsi ciclabili del cremonese, itinerari culturali tra spartiti e patrimoni di grande pittura. Insomma turismo colto.

In tutto si tratta di una quindicina di percorsi su strade secondarie, argini fluviali, cascine che scoprono il volto più autentico del mondo agricolo cremonese. I percorsi più celebri sono quello delle Città Murate (dalla valle dell’Oglio Nord al parco dell’ Adda Sud), quello del Canale Vacchelli, che unisce i tre parchi regionali dell’Adda, e quello del Po.

La pista delle Città Murate è un tragitto di 38 km che tocca i borghi fortificati di Pizzighettone, Soncino e Soresina, ripiegando anche su scorci suggestivi sulle scarpate fluviali di Adda e Oglio. Stupenda la piazzaforte di Pizzighettone e il castello di Soncino con l’antica cittadella ben conservata.

La ciclabile del Vacchelli inizia invece con l’Adda e termina, dopo aver attraversato tutto il cremonese, nel fiume Oglio. Si tratta di percorsi in gran parte dedicati, con alcune incursioni di mezzi agricoli, in un nodo davvero suggestivo, se si esclude il passaggio per Crema (imperdibile il santuario di Santa Maria della croce). Il canale del resto è l’opera idraulica d’irrigazione più importante della regione. Si arriva in località Tombe Morte in Genivolta, nel territorio della Calciana, il tutto seguendo il placido scorrere delle acque. Nella pause, osservare i pescatori di trote e temoli ci fa riscoprire la calma che ancora si può vivere fuori dalle grandi città.

La strada della Golena del Po è articolato in 60 km tra Cremona e Casalmaggiore, con 7 km aggiuntivi in aperta golena casalasca a stretto contatto tra vicinali e alzaie. Qui si coglie lo spirito del fiume, lo stretto legame tra il Po e gli insediamenti sviluppatisi nei secoli lungo i suoi argini. Tutto parla del fiume qui: le cascine, le rogge, le santelle, le bagnarole dei pescatori, gli stagni, i brodi. Molto suggestiva una sosta a Scandolara Ravara con la chiesa Vecchia ritagliata da un fondale di vigneti.

Una pausa di un secondo per sentire il profumo della terra, del fiume, lontano dal roboante frastuono della città.

Luca Colnaghi

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