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The Uninvited

Anna è una ragazza adolescente che torna a casa dopo aver trascorso dieci mesi in un ospedale psichiatrico. In seguito alla morte tragica della madre, avvenuta a causa di un incendio, aveva iniziato ad essere tormentata da terribili incubi che l’avevano indotta e tentare il suicidio. Il ritorno dal padre e dalla sorella Alex non è però dei più felici: Anna scopre, infatti, che l’ex infermiera della madre, Rachel, si è fidanzata con suo padre e ha intenzione di sposarlo. Seguendo i suoi sogni e le sue visioni – in cui il fantasma della donna la mette in guardia sulle vere intenzioni di Rachel – Anna inizia una guerra silenziosa contro la futura matrigna.

“The Uninvited” è un horror psicologico, remake hollywoodiano dell’orientale “Two sisters”. Nonostante le tematiche affrontate non siano nuove (la morte di una persona cara in modo tragico, e le conseguenze sui suoi familiari, soprattutto a livello psicologico, sono state spesso descritte in diverse pellicole, non solo horror), questo film ha una grossa particolarità: la sua capacità di sorprendere nel finale. Lo spettatore avverte l’angoscia delle due protagoniste e soprattutto di Anna, che non riesce a riappropriarsi della propria vita, né a superare la perdita della madre. Appare sempre così fragile e indifesa che l’empatia che si viene a stabilire sembra quasi scontata. In realtà gli indizi per scoprire ciò che si cela nelle sue visioni e come sono andate veramente le cose sono disseminati lungo tutta la storia, ma spesso il terrore distrae. Il paesaggio bellissimo e tranquillo che circonda l’agiata vita della famiglia sono un contrasto evidente al dolore e all’inferno che non finisce mai di affrontare. Il confine tra realtà e fantasia è molto labile, il sangue sporca qualche fotogramma, gli occhi di Anna ingannano. Alla fine il cerchio si chiude, è un po’ di amaro in bocca rimane.

Mariangela Celiberti