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Unicoop Firenze apre agli shopper biodegradabili

Addio vecchi sacchetti in polietilene. Dalla fine di maggio, infatti, le tradizionali buste per la spesa non si presentano più dinnanzi ai clienti dei 98 punti vendita di Unicoop Firenze. La catena toscana è la prima del comparto della grande distribuzione alimentare in Italia a virare verso l’introduzione degli shopper biodegradabili (utilizzabili per la raccolta differenziata dei rifiuti organici e capaci di diventare compost, un terriccio utile in agricoltura e giardinaggio), anticipando di fatto una decisione governativa in materia che si attende già a seguito della finanziaria del 2007. Una scelta epocale che si inserisce nel progetto “Diamo una mano all’ambiente”, il quale prevede anche la diffusione di borse riutilizzabili – in materiali resistenti quali ad esempio il cotone – oltre ad una vera e propria campagna informativa di sensibilizzazione in merito alla raccolta differenziata ed alla riduzione degli imballaggi, da portare avanti non solo tra soci e consumatori, ma perfino tra gli alunni delle scuole locali. Il tutto permette di risparmiare centinaia di tonnellate di plastica e “dare così un po’ di respiro all’ambiente”, come dice Maura Latini – direttore commerciale di Unicoop Firenze – attraverso le pagine del sito legacooptoscana.coop. Ad incentivare ulteriormente il comportamento virtuoso dei clienti vi è poi l’introduzione, avvenuta nel mese di giugno, di un bonus di 2 punti in favore di quanti si presentano alle casse con il proprio sacchetto “riuso”. Una decisione pionieristica quella dei vertici della cooperativa, meritevole di essere seguita con attenzione e riproposta da tutti gli operatori del settore. L’apprezzamento da parte della critica e l’interesse suscitato in occasione di “Terra Futura”, mostra-convegno sugli stili di vita e consumo sostenibili svoltasi a Firenze tra il 29 e il 31 maggio, lascia ragionevolmente credere che l’obiettivo di promuovere comportamenti improntati al minimo impatto ambientale sia per una volta più concreto di quanto si possa immaginare.

Andrea Bonfiglio