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Uno Schiaffo sul caso Englaro

Non è facile per un giornale o per chiunque debba divulgare informazione o opinioni, restare indifferente o imparziale di fronte a situazioni incomprensibili come quella inerente il caso Englaro. Più difficile trovare il modo per poter offrire un punto di vista che non sembri di parte.  La scelta non può però non cadere sull’onestà del pensiero a prescindere dalle etichette politiche: il problema che sta suscitando il caso Englaro non è quello lecito della frattura tra esponenti ecclesiastici, sostenitori della fede e laici (campo di discussione naturale e civile in qualsiasi società democratica),  quanto piuttosto quello da cui sta dilagando un’opacità di atteggiamenti irremovibili da parte delle due Istituzioni a cui un Paese come l’Italia fa affidamento nelle questioni di vitale importanza.  Sembra quindi legittimo non condividere la totale assenza ( o eccessiva presenza?) di razionalità di due pilastri sui quali si fonda la nostra società:  da una parte  la Chiesa fossilizzata sulle sue prese di posizione che non hanno la versatilità necessaria per riflettere e decidere su ogni singolo caso;  dall’altra un Governo che ricorre a misure anticostituzionali (offendendo in tal modo tutti gli italiani che credono nella Costituzione) per non perdere il sostegno ecclesiastico e per far degenerare ulteriromente il barlume di Democrazia che ancora sopravvive (malgrado tutto) nel nostro agonizzante Paese. Il solo auspicio è quello che possano lasciare illibate la  libertà (morale, spirituale,  intellettuale)  e la dignità della persona.

Sabina Corsaro