Pubblicato il: 5 Maggio, 2008

I vaglia della discordia

Vaglia postaliNovità in vista dal mese di Aprile per quel che concerne uno dei prodotti storici di Poste Italiane, ovvero il vaglia. Dopo le polemiche scaturite nel secondo semestre del 2007, in relazione all’introduzione di una commissione d’incasso pari a 2,50 €,poi abolita a fronte delle proteste delle associazioni dei consumatori rivoltesi all’Antitrust, un fresco malcontento sembra destinato a diffondersi tra la popolazione. Il principale responsabile, se così lo si vuol definire, è il Decreto Legislativo n. 231 del 21 Novembre 2007, che introduce sensibili limitazioni all’uso di denaro contante, assegni e libretti al portatore. Le nuove norme si collocano in un contesto di lotta al riciclaggio dei proventi derivanti da attività criminose, pertanto il principio ispiratore non può che essere condiviso appieno, tuttavia dal 30 Aprile 2008 – giorno di entrata in vigore delle disposizioni – saranno molti i cittadini onesti che storceranno il naso; su tutti gli oppositori della burocrazia. La loro pazienza, infatti, inizierà rapidamente a scarseggiare. Dopo essere stata messa a dura prova già all’inizio dell’anno, quando al bancone dell’ufficio postale è comparso un modulo per l’incasso dei vaglia, da compilare obbligatoriamente – come fatto dal mittente qualche giorno prima – con tutti i dati personali dei soggetti coinvolti nella movimentazione di denaro, è destinata ad assottigliarsi ulteriormente. La normativa, infatti, oltre a ridurre da 12.500 € a 5.000 € il tetto massimo di contanti o titoli al portatore trasferibili per singola operazione, stabilisce che i vaglia debbano essere emessi con la clausola di non trasferibilità ed impone, al cliente che desidera il contrario, la presentazione di una richiesta scritta ed il pagamento di un’imposta di bollo pari ad 1,50 €. Per effettuare la relativa girata, inoltre, diventa obbligatoria l’apposizione del codice fiscale unitamente alla firma del girante. A coloro i quali si trovano ad operare quotidianamente con i vaglia, i nuovi adempimenti burocratici costeranno tempo e denaro, se è vero, come è vero, che il primo equivale al secondo. La speranza è che tutto ciò possa almeno servire concretamente a contrastare il riciclaggio di denaro sporco, affinché i sacrifici dei consumatori non debbano rivelarsi vani.

Andrea Bonfiglio

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