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Victor Hugo e le sedute spiritiche

Tutti conoscono Victor Hugo, il grande autore de I Miserabili e  Notredame de Paris, ma forse pochi sanno che molto spesso partecipava a sedute spiritiche. La sua vita movimentata lo portò all’esilio volontario nell’isola di Jersey (Normandia), esilio causato dalle sue idee politiche. Ma ciò che angosciò più di ogni altra cosa Hugo fu la morte della giovane figlia Leopoldine. Probabilmente fu proprio questo grande dolore a spingere l’autore, insieme ai figli ed alcuni amici, a cimentarsi in un esperimento chiamato “tavole giranti” ( chiamata così la prima tecnica spiritica). Tali sedute erano molto di moda ai tempi (siamo nel 1853) e queste rappresentavano per l’autore l’unica speranza di parlare con la figlia. Un giorno, grazie alle doti del figlio Charles, il tavolo cominciò a muoversi, battendo le lettere dell’alfabeto e dicendo cose tali da convincere il poeta di essere in comunicazione con Leopoldine. Ma successivamente intervennero altre entità: una in particolare, Symbole, diede messaggi di altissimo contenuto culturale e filosofico; ma la cosa più particolare era che questi messaggi erano tipici dello stile aulico di Hugo. Addirittura gli fu detto che la fonte della sua arte era ultraterrena e che  le sue opere erano state scritte per ispirazione. Ma la seduta più celebre fu quella del 27 Aprile 1854 in cui Shakespeare cominciò a dettare al Circolo di Jersey l’inizio di un dramma. La scena di questo dramma si apriva con una sfida tra Cielo e Inferno: L’Inferno sarebbe stato perdonato  se avesse fatto diventare buono il peggiore degli uomini. Venne scelto Luigi XV, che aveva rapito una ragazza il giorno delle nozze. Hugo fu sconvolto perché il dramma era simile a quello che stava scrivendo:” Due voci nel cielo stellato: Zenit, Nadir”. Da quel momento in poi  rifiutò di evocare lo spirito di Shakespeare, perché era quasi come incontrare se stesso. Ovviamente non sapremo mai se le cose stavano così o se Hugo influenzasse involontariamente il pensiero del figlio medium. In ogni caso, le sedute di Jersey, hanno fornito dei messaggi importanti ma, più di tutto, consolato un padre disperato.

Roberta Leonardo