Pubblicato il: 19 Maggio, 2009
Senza categoria | di Elena Minissale

Vienna: città di riflessioni

foto-di-elena-minissale-torta-sacher-viennaSeduti ad un tavolino dell’Hotel Sacher di Vienna, gustiamo l’autentica torta Sacher, con tanto di panna fresca come contorno. Lo strato di marmellata è sottile al punto giusto e il rivestimento in cioccolato è fragrante e intenso. Tutti i turisti si fermano a prendere una fetta di questa magnifica torta proprio nel luogo dov’è nata, per mano di un cuoco sedicenne (Franz Sacher) che nel 1832 sostituendo il cuoco morente alla preparazione di un dolce speciale, inventò la Sacher Torte. Vienna è piena di meraviglie, di musei e di parchi immensi dove ragazzi, bambini e turisti passeggiano senza pensieri. Sui prati di di questa capitale si può camminare a piedi nudi riscoprendo una sensazione piacevolissima e intima, ci si può sdraiare per riposare senza temere di calpestare escrementi o rifiuti. Lo spazio per la pace interiore del cittadino e del turista, non manca di certo. Personaggio popolare a Vienna è la principessa Sissi, a cui sono dedicate statue e musei interi, ma meta ambita dai turisti è il palazzo di Schonbrunn fatto costruire dall’imperatrice Maria Teresa che ne fece residenza imperiale: i giardini e le stanze del palazzo sono davvero immensi e magnifici e occorre molto tempo per visitarli. Per entrare davvero nell’anima della città, assistiamo ad un breve concerto con contorno di champagne,  dell’Orchestra imperiale di Vienna. La musica di Strauss, di Shubert, di Mozart e di Beethoven ci tocca l’anima e d’un tratto sembra di esser tornati indietro di qualche secolo. Tutto il mondo è paese, si dice, e certo pochi giorni non consentono una conoscenza approfondita del territorio e delle persone, ma i dettagli suggeriscono altri pensieri, pensieri di nostalgia e di disagio: dove sono la spazzatura e la sporcizia che nella mia città caratterizzano il paesaggio? Dov’è l’alterigia della gente molto comune nella mia città? Tutto sembra cosi fluttuante e pulito, le strade sono larghe e ordinate, i prati folti d’erba, i passanti sono cordiali e ben disposti. La città funziona e risplende della propria luce e irradia un’apertura culturale e civile che dovrebbe spiccare in tante altre città europee. Nei pressi del Palazzo Reale si trova un giardino aperto al pubblico, pieno di fiori magnifici e di svariato tipo: solo di rose v’erano una decina di varietà. Fiori nel massimo del loro splendore, perfettamente potati che mostrano la loro bellezza senza timore di esser distrutti da vandali. È cosi difficile qui in Sicilia, raggiungere questo grado di rispetto civile?

Elena Minissale

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