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Vinyl: il rock arriva in serie tv

La serie è uscita da poche settimane in Italia, eppure è già diventata un autentico oggetto di culto, forse più delle tante TV series uscite negli ultimi anni: stiamo parlando di Vinyl, la serie che racconta l’incredibile mondo del rock anni ’70. D’altronde l’esito non poteva che essere questo, con una produzione affidata a due mostri sacri del calibro di Mick Jagger e Martin Scorsese, e con un cast che farebbe invidia ad un blockbuster di Hollywood.

Vinyl: ecco di cosa si tratta
La serie TV [1] è ambientata negli anni ’70 a New York, in un momento cruciale per l’ascesa del rock e per la nascita di autentici fenomeni di massa del calibro dei Led Zeppelin e di Andy Warhol. L’ambientazione è senza dubbio uno dei punti di forza della serie: incredibile il senso di realtà che riesce a comunicare, trasportando il telespettatore indietro nel tempo, fino a sfiorare con la mano quel mondo fatto di sesso, droga e, ovviamente, rock’n’roll. La storia parla di un produttore discografico che cerca di sfondare producendo una band locale, i Nasty Bits: si tratta della scusa perfetta per entrare in quel mondo dei ‘dietro le quinte’ che tanti amanti del rock non hanno mai avuto la possibilità di conoscere. Pur non parlando di una storia realmente accaduta, infatti, la serie fa chiaramente riferimento alla realtà di un universo contraddistinto dal sesso, dagli stupefacenti e dalle tendenze musicali in rampa di lancio in quegli anni musicalmente d’oro.

Dalle serie TV al marketing
Vinyl è solo l’ultimo capitolo di un’avventura che non finirà mai: il rock anni ’70, nonostante sia passato quasi mezzo secolo, continua ad animare non solo le fantasie dei fan che quel periodo l’hanno vissuto sulla pelle, ma anche dei giovani sempre più rapiti dal sound rock di allora. Il rock diviene anche un portentoso identificativo influenzando anche il vestiario di ogni giorno, che si vede costantemente rinnovato per soddisfare i bisogni dei rockettari di tutte le età: il fenomeno del rock porta un incredibile giro di affari soprattutto a livello di merchandising, testimoniato in particolar modo dal successo riscosso dalla produzione e dalla vendita delle cosiddette magliette rock anche online [2].

L’esempio dei Beatles e di Liverpool
Un clamoroso esempio di marketing legato al rock sono senza dubbio i Beatles che, a distanza di molti anni, continuano a portare alla città di Liverpool introiti pazzeschi. Si calcola, infatti, che nella città inglese siano più di 2.300 le persone impiegate in un’attività legata alla famosa rock band, e che siano oltre 82 i milioni che entrano a Liverpool per via di questa favolosa eredità lasciata dai Beatles.

Monica Fabrizi