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1901 – Il Tricolore ai Diavoli – II^ parte

Il primo scudetto del Milan

A interrompere il regno incontrastato del Genoa ci pensò il Milan che nel 1901 conquista il primo scudetto della sua lunga e gloriosa storia calcistica. Quell’anno le partecipanti furono cinque. Nella fase eliminatoria, come detto in precedenza, si giocarono le prime due partite in contemporanea. A Torino la furia della Juventus “travolse” i veterani del Ginnastica di Torino che si arresero ai bianconeri con il pesante passivo di 0-5, il risultato più alto mai ottenuto finora durante lo svolgimento del campionato ufficiale. La Juventus si qualificò, dunque, facilmente alla semifinale che doveva vedere contro i vincitori delle eliminatorie piemontesi, la Juventus appunto, e i vincitori delle eliminatorie lombarde che nel 1901 furono i rossoneri. Il Milan, infatti, lo stesso giorno si era imposto, all’Arena civica del Trotter di Milano, con il risultato di 2-0 sui cugini della Mediolanum, assoluta matricola del torneo. La semifinale a dire la verità fu la partita più emozionante dell’intero torneo. Giocata a Torino, sul campo di Piazza d’armi, finì con la vittoria dei “diavoli” per 3-2 contro la Juventus; le due squadre si affrontarono a viso aperto per tutto l’incontro e il risultato non fu mai scontato. La finale, come prevedeva il regolamento, oltre ad essere disputata tra i campioni uscenti, il Genoa, e i vincitori delle restanti fasi, il Milan, si svolse in terra ligure, sempre a Ponte Carrega. Questa volta nonostante l’esperienza e il fattore campo i grifoni, dovettero arrendersi a un fortissimo e molto motivato Milan che dominò per tutta la gara, vincendo con un secco 3-0 e strappando il titolo al Genoa che lo conservava da ben tre anni consecutivi. In realtà sul risultato circolano varie ipotesi, nonostante sembri che si sia registrata, per l’occasione, la tripletta di Herbert Kilpin, ci sono correnti che vedrebbero il Milan vincitore sì, ma con il minimo scarto, ovvero 1-0 e non con il risultato riportato in alcuni dei maggiori annali sportivi, in questa seconda versione Kilpin avrebbe realizzato una sola rete.

Le partite

Eliminatorie (Torino, Piazza d’Armi)

14/4 Ginnastica Torino – Juventus = 0-5

Eliminatorie (Milano, Trotter – Arena Civica – Piazza Doria)

14/4 Milan – Mediolanum = 2-0

Semifinale (Torino, Piazza d’Armi)

28/4 Milan – Juventus = 3-2

Finale (Genova, Ponte Carrega)

5/5 Genoa C.F.C. – Milan = 0-3 (tripletta di Herbert Kilpin)

La squadra campione


I nomi non corrispondono all’ordine fotografico

Hood; Setter, Gadda; Lies, Kilpin Angeloni I;
Recalcati, Davies, Negretti, Allison, Colombo G.

Storie di squadre

Per questo quarto appuntamento anziché esserci soffermati su un personaggio in particolare abbiamo preferito parlarvi di una società sportiva, che appartenne al calcio dei pionieri, fissando i punti salienti della breve storia della Mediolanum. Intitolata prendendo spunto dall’antico nome latino della città di Milano, la società sportiva percorre una storia dalla duplici finalità. Nel 1896 il Cavaliere Albero Alberti fonda la SEF Mediolanum, società dedita alle attività ginniche che conta tra le proprie fila Umberto Meazza, omonimo del grande Giuseppe Meazza (giocatore dell’Internazionale e dell’Italia) prima sportivo, poi giornalista e allenatore della Nazionale Italiana. Solo nel 1899, in seguito al fervente sviluppo del football in Italia, la società abbraccia l’idea di buttarsi nel nuovo gioco, così venne fondata una società parallela, la Mediolanum appunto, che partecipò a diverse competizioni ufficiali di calcio. La Mediolanum, che aveva nel Castello Sforzesco in Milano, la sede degli allenamenti era composta nella sua totalità di giocatori italiani e nasceva in antitesi al Milan Cricket and Football club di matrice prettamente anglosassone. Dopo la prima apparizione nel campionato di calcio nel 1901 (fu eliminata proprio dagli odiati cugini al primo turno), ancor prima aveva partecipato alla Medaglia del Re uscendo di scena sempre per mano dei rossoneri. Ancora battuta nel 1903 sempre nella Medaglia del Re partecipò all’ultimo campionato di calcio nel 1902, uscendo alle eliminatorie. Diversa sorte toccò invece alla SEF Mediolanum vincente nei tornei di categoria. Nel 1904, a causa della propria politica nazionalista cominciò a deficitarie di giocatori di calcio intenti a partecipare ai tornei, non avendo un adeguato ricambio tecnico e generazionale, vuoi perché molti atleti erano attirati dalle lusinghe di club più prestigiosi, fu costretta allo scioglimento societario nel 1904. Ancora oggi resta in attività la SEF Mediolanum, parte atletico-ginnica della società, che non ha esaurito il proprio coinvolgimento nelle attività agonistiche di settore. La Mediolanum scendeva in campo in tenuta bianca con strisce nere sul dorso e sulle maniche della maglia.

Curiosità

Il 25 gennaio 1901 il Genoa in seguito ad una votazione interna adotterà il rossoblu con la bandiera britannica.
A partire dal 1900 si adottò durante le competizioni ufficiale la “piramide preston” meglio nota come piramide di Cambrige, una tattica introdotta nel prestigioso college anglosassone. Introdotto il concetto di “passing game” (lavoro di squadra), si ebbe una maggiore collaborazione tra i reparti di gioco. Davanti al portiere vi erano collocati due difensori (backs), un po’ più avanti vi era una linea formata da tre giocatori (helfs), che avevano il compito di smistare il gioco e far comunicare palloni tra la linea dei backs e quella dei fowards, gli attaccanti, che era composta da ben cinque giocatori distribuiti nell’intera larghezza del campo da gioco.

Eventi storici

E’ l’anno della prima trasmissione Atlantica effettuata da Guglielmo Marconi. L’inventore appena 27 anni mette appunto la prima trasmissione telefonica della storia che abbraccia una grossa fetta del pianeta terra. Scoppiò una violenta polemica con le compagnie dei cavi telefonici che, a causa dell’innovazione immessa sul mercato da Marconi, videro andare in fumo migliaia di affari. L’anno 1901 è anche da ricordare per i grandi cambiamenti demografici che si registrarono all’interno dei grossi centri urbani. A causa del forte incremento della popolazione cominciarono ad esserci le prime difficoltà nel trovare un lavoro, fu proprio in questo periodo che si registrarono i primi massicci flussi di emigrazione verso l’estero; il paese più gettonato fu l’America.

Fonti