1904 – la fine di un ciclo – II^ parte
La fine di un’era
Con il sesto scudetto in sette edizione il Genoa C.F.C 1893 chiude un’era che l’ha visto protagonista assoluta del massimo torneo di calcio in Italia. Con l’eccezione del campionato 1901, vinto dal Milan, il Genoa ha fatto man bassa di scudetti conquistando in casa propria, a Ponte Carrega, l’alloro nazionale attraverso prestazioni uniche dal punto di vista fisico e tecnico. L’ultimo campionato evidenziò che qualcosa stava cambiando e fu proprio la finale contro la Juventus che lo testimoniò. Gli equilibri da qui in avanti avrebbero spostato il loro baricentro sull’asse Torino-Milano e dovettero passare diciotto anni per rivedere i liguri conquistare l’ultimo scudetto della loro “antica” storia. L’edizione del 1904 fu disputata attraverso una serie di partite eliminatorie con accoppiamenti scelti mediante un sorteggio. Il campionato iniziò il 6 marzo e vide di fronte il Milan, che si sbarazzò dell’Andrea Doria con il risultato di 1 a 0 e la Juventus che sfidò in un derby la F.C. Torinese passando di misura (1-0) in semifinale. Il 13 marzo si disputò un primo incontro tra Milan e Juventus a Torino che finì con il risultato di parità (1-1) dopo i tempi supplementari. Non essendo prevista la formula moderna dei rigori si rese necessaria la disputa di un secondo incontro dopo una settimana, il 20 marzo, questa volta a Milano. Fu la Juventus a battere i rossoneri per 1 a 0 accedendo alla finale contro il pluridecorato Genoa. La finale si disputò il 29 aprile, sempre a Ponte Carrega (Genova) e vide il sesto tricolore per i grifoni grazie ad una rete del difensore Etienne Bugnion che permise al Genoa di battere i bianconeri per 1 a 0.
Le partite
Fase eliminatoria
6/3 Milan – Andrea Doria = 1-0
6/3 Juventus – F.C. Torinese = 1-0
13/3 Juventus – Milan = 1-1 (d.t.s.)
20/3 Milan – Juventus = 0-1
Finale (Genova, Ponte Carrega)
29/4 Genoa – Juventus = 1-0
La squadra campione
i nomi non corrispondono all’ordine fotografico
Spensley; Bugnion, Rossi P., Schoeller,
Senft, Paster I; Senft, Salvadè, Goetzolf,
Agar, Paster II, Pellerani.
Storie di squadre
L’anno 1904 segnò di fatto l’ultima partecipazione della F.C. Torinese, tra le più antiche società calcistiche dell’era pionieristica. Fu fondata da appassionati di calcio, lavoratori e giovani di Torino nel 1894. Sin da subito contese lo scettro di “più brava della classe” al Genoa riuscendo ad imporsi in alcune amichevoli che precedettero il torneo vero e proprio. Nonostante le premesse furono esaltanti solo il campionato del 1900 rese il giusto onore alla squadra piemontese allora guidata dall’eclettico Edoardo Bosio. In quell’anno, dopo la fusione con l’Internazionale di Torino, che rinunciò al nome e alla società per problemi finanziari e di organico, la F.C. Torinese contava una rosa di tutto rispetto che impose il proprio ritmo a suon di gol. Le avversarie caddero ad una ad una; il club liquidò Ginnastica di Torino, Juventus e Milan (quest’ultimo con una tripletta proprio di Bosio) approdando alla finalissima con il Genoa (poi persa per 3-1). L’anno successivo non prese parte al torneo per ragioni mai definite, si ripresentò ancora una volta in finale nel 1902 perdendo ancora una volta contro il Genoa. Inoltre la F.C. Torinese prese parte ad altre manifestazioni ufficiali a dire il vero con scarsi risultati come dimostrano i risultati: sconfitta pesante per 7 a 0 contro il Milan nella Medaglia del Re del 1902 e la sconfitta per 2 a 0 contro il Genoa nella Palla Dapples del 1904. Che la F.C. Torinese rappresentò l’antenata dell’attuale Torino lo dimostrò nel tempo non solo l’accesa rivalità che contraddistinse le sfide tra Torinese e Juventus ma la stessa dominazione sociale che nel 1906 assunse la neonata società del Torino Football Club. Nel 1905 infatti, la società decise di rinunciare alla partecipazione al campionato permettendo alla Juventus di accedere alla fase successiva senza disputare alcun incontro nel girone piemontese. L’anno successivo, il 1906 però, grazie all’intervento di alcuni dissidenti della Juventus, il quale portavoce fu Alfredo Dick, si decise di fondare un nuovo sodalizio non discostandosi molto dalla denominazione originale che passò da F.C. Torinese a Torino F.C. Fu la nascita di una delle squadre di calcio destinate a segnare per sempre pagine esaltanti e drammatiche nella storia di questo sport.
Curiosità
Queste le casacche ufficiali che le squadre indossarono durante le prime sette edizioni del campionato di calcio.
– Genoa Cricket and Football Club: bianco-blu, Union Jack (granata-blu). I colori ufficiali vengono adottati dal 1899 e sono il rosso e il blu anche se il rosso è considerato nella dicitura originale molto vicino al granata.
– Ginnastica di Torino: blu-rosso, bianco-granata.
– Internazionale Torino: giallo-nero.
– F.C. Torinese: arancio-nero.
– Audace Torino: bianco-nero.
– Milan: rosso-nero.
– Mediolanum: bianco-nero.
– Andrea Doria: bianco-blu.
– Juventus: rosa-nero, bianco-nero.
Eventi storici
Il 1904 rappresentò per l’Italia il teatro di conflitti sociali tra più sanguinosi del XIX secolo. I fasci siciliani erano stati da poco soppressi e il governo mostrava la mano pesante contro gli scioperi proclamati dai lavoratori e dai sindacati. Nonostante un compromesso raggiunto nel 1904 la Democrazia vacillava in maniera importante e in seguito ai drammatici fatti di Buggerru, dove persero la vita in seguito a repressione diversi manifestanti, in Europa come in Italia si assistette alla più grande manifestazione di protesta che la storia ricordi a cui faranno seguito una serie di proteste volte ad ottenere il disarmo delle forze dell’ordine durante le proteste dei lavoratori. Rivolte che misero in grave imbarazzo l’allora governo Giolitti e mostrarono l’impotenza del partito socialista nei confronti dell’attivismo volto a far rispettar i diritti dei lavori nel Mezzogiorno e in tutta l’Europa.
Fonti
- Enciclopedia dello Sport – Treccani.
- Almanacco illustrato del calcio – Panini.
- Campioni & Campionato 90/91 – De Agostini.
- Calcio 1898-2007 Storia dello Sport che ha fatto L’Italia – J.Foot – Ed. Rizzoli Storica.
Girolamo Ferlito