1907 – E il Milan andò in rete… – II^ parte
L’edizione del 1907 preparò il terreno a quel gran fermento che sfociò nella rivoluzione imposta della F.I.F. con l’edizione successiva. Il foot-ball ormai stava coinvolgendo tutti gli strati sociali e tutte le regioni d’Italia.
La nazione di conseguenza e, in primo luogo, gli stessi italiani cominciarono a sentire proprio questo sport e le idee nazionalistiche si fecerono strada all’interno degli ambienti sempre più prepotentemente fino a pretendere l’esclusione totale degli stranieri dai club partecipanti. Questo accadde nel 1908 quando il campionato di Prima Divisione si ridusse a quattro squadre per le proteste di molti club titolati, che non accettarono le pretese della federazione di escludere i tesserati stranieri dai propri ranghi, per poter prendere parte alla manifestazione. Così boicottarono il campionato concedendosi manifestazioni alternative e amichevoli varie. Il torneo del 1907 rappresentò in tal senso lo spartiacque tra la situazione che si era verificata fin dagli inizi del campionato e quello che poi si verificò definitivamente dopo il 1908. In campo scesero sei squadre, che si incontrarono tra gennaio e aprile, in gironi regionali e in un girone finale, che vide partecipare le tre squadre migliori. Il girone ligure fu rappresentato dal genoa e dall’andrea doria; questa volta fu il doria a imporsi e ad ottenere il pass per il girone finale. In Lombardia il Milan, detentore del titolo, affrontò l’U.S. Milanese e se ne sbarazzò senza problemi; mentre a sorpresa in Piemonte il neonato Torino, mosso da intenti di orgoglio, eliminò la Juventus che dopo cinque anni si vide esclusa dai giochi finali. Nel girone finale ci fu un testa a testa interessante tra i rossoneri e i granata che persero lo scudetto sul filo di lana. Infatti il 10 febbraio il Torino fu costretto, in terra nemica, al pari dall’Andrea Doria, proprio nella partita di esordio. Questo punto in meno costò il titolo ai piemontesi che giunsero secondi in classifica alle spalle del Milan. I diavoli si confermarono campioni d’Italia per il secondo anno consecutivo. La vittoria per rinuncia ottenuta dal Torino, in casa, contro l’Andrea Doria (ormai matematicamente fuori dalla lotta per il titolo) non bastò ai granata. Per il Milan fu il terzo titolo della storia, l’ultimo dell’era Edwards e Kilpin, l’ultimo prima della più lunga “astinenza” mai patita da un club blasonato, nella storia di questo sport, in Italia. Infatti i rossoneri vinsero il successivo titolo solo nell’era post-bellica e precisamente nel 1950-51. Ben quarantaquattro anni tra alti e bassi, fatti di pessime gestioni finanziarie e scelte tecniche errate.
Le partite
Girone Ligure
13/1 Genoa – Andrea Doria = 1-1
3/2 Andrea Doria – Genoa = 3-1
Girone Lombardo
13/1 Milan – U.S. Milanese = 6-0
3/3 U.S. Milanese – Milan = 0-1
Girone Piemontese
13/1 Torino – Juventus = 2-1
3/2 Juventus – Torino = 1-4
Girone Finale
10/2 Andrea Doria – Torino = 0-0
10/3 Torino – Milan = 1-1
17/3 Milan – Andrea Doria = 5-0
24/3 Milan – Torino = 2-2
7/4 Andrea Doria – Milan = 0-2
14/4 Torino – Andrea Doria = 2-0 (rinuncia)
Classifica
Milan pt. 6
Torino pt. 5
Andrea Doria pt. 1
La squadra campione
i nomi non corrispondono all’ordine fotografico
Radice; Meschia, Moda; Bosshard,
Trerè II, Piazza G.; Trerè I, Kilpin,
Widmer, Imhoff, Madler.
Curiosità
Con l’introduzione della rete i giudici di linea furono eliminati e poi in seguito riammessi con il ruolo di guardalinee, con funzioni prima sussidiarie e poi suppletive rispetto alla figura dell’arbitro che fino ad oggi, seppur con l’aiuto del quarto uomo, rimane l’unico soggetto ad avere la decisione di finale su ogni azione. Proprio in quegli anni singolare fu l’atteggiamento adottato dall’arbitro che durante gli incontri soleva assistere le partite da posizione alquanto defilata. Infatti non era insolito vedere qualche “giacchetta nera” , posta immobile accanto al palo di una delle due porte, mentre assisteva l’intero incontro senza muovere un passo. Inoltre è da segnalare la promozione in Prima Divisione della Pro Vercelli, che dopo aver dominato la Seconda Divisione fu destinata a scrivere delle pagine indimenticabili della storia del calcio italiano. I Piemontesi infatti non solo vinsero il titolo per ben 7 volte, ma fornirono gran parte dei titolari alla nazionale italiana, che da lì a poco avrebbe cominciato a calcare i prati internazionali, e si distinsero sul panorama nazionale per essere l’unico club a imporre il proprio gioco schierando nella rosa titolare esclusivamente giocatori italiani.
Eventi storici
Nell’aprile del 1907 si corre per la prima volta la famosa gara ciclistica Milano-Sanremo. Arnoldo Mondadori fondò l’omonima casa editrice. Un imponente straripamento del Tevere provocherà ingenti danni e morti nel Lazio. La Triplice Alleanza (Germania, Austria-Ungheria e Italia) rinnovò in automatico il trattato visto che le nazioni facente parte dell’accordo non mostrarono nessun atteggiamento alla scadenza del medesimo. Tra il 3 e il 4 luglio si festeggiò a Roma, in una cerimonia solenne, il centenario della nascita di Giuseppe Garibaldi. La Chiesa si oppose ferocemente, con una serie di encicliche, al teorie portate avanti dal Modernismo. Intanto il panorama internazionale visse un periodo di forti contrasti che sfociarono nel blocco della grande espansione economica che aveva caratterizzato i primi anni del novecento.
Fonti
- Enciclopedia dello Sport – Treccani.
- Almanacco illustrato del calcio – Panini.
- Campioni & Campionato 90/91 – De Agostini.
- Calcio 1898-2007 Storia dello Sport che ha fatto L’Italia – J.Foot – Ed. Rizzoli Storica.
Girolamo Ferlito