1908 – Pro Vercelli nell’epoca del Made in Italy – II^ parte
Le idee nazionalistiche che crescevano in Italia avevano consegnato agli appassionati un campionato con sole tre squadre partecipanti. Questo non privò lo sport del suo crescente interesse.
La F.I.F. istituì un girone unico con tre squadre iscritte (per via della rinuncia a partecipare espressa dalla Juventus). Gli occhi della stampa e degli appassionati si rivolsero alle “gesta” della matricola vercellese che ridisegnò gli assetti del calcio consegnando alla storia un nuovo modo di concepire il giuoco del calcio. La Pro Vercelli schierò in campo una formazione tutta italiana, a differenza delle altre contendenti che seppur in numero limitato avevano tra le proprie fila giocatori di altre nazioni. Nonostante queste differenze la Pro Vercelli schiacciò la concorrenza imponendosi nella quasi totalità degli incontri. Il 22 marzo il primo incontro vide di fronte la U.S. Milanese e l’Andrea Doria. I lombardi si imposero sui liguri con il pesante risultato di 5-1. Una settimana dopo toccò ai “bianchi” di Vercelli che fermarono in casa, per 0-0, la U.S. Milanese che, forte dell’esordio scoppiettante era scesa in campo con la consapevolezza di poter dominare l’incontro e di conseguenza il torneo. Ben presto le velleità dei milanesi però, si infransero contro il muro e il bel gioco proposto dalla Pro Vercelli. Il 5 aprile sul campo dell’Andra Doria i “bianchi” si imposero con il risultato di 2-1, però non andarono oltre l’1-1 contro i liguri nella partita di ritorno disputata al “Foro Boario”, primo stadio” della città dedicato al calcio. Il 3 maggio a Milano la Vercelli vince l’incontro decisivo. L’U.S. Milanese non riesce a contenere lo spumeggiante attacco degli ospiti che si impongono 2-1 di misura contro i lombardi vincendo il primo campionato di calcio della “propria” storia. Inutile, ai fini della classifica, l’incontro successivo che vedrà L’U.S. Milanese imporsi per 2-1 sul campo dell’Andrea Doria.
Le partite
Girone unico
1/3 Pro Vercelli – Juventus = 1-1*
8/3 Juventus – Pro Vercelli = 0-2* (la Juventus rinunciò a partecipare dopo il primo incontro)
22/3 U.S. Milanese – Andrea Doria = 5-1
29/3 Pro Vercelli – U.S. Milanese = 0-0
5/4 Andrea Doria – Pro Vercelli = 1-2
26/4 Pro Vercelli – Andrea Doria = 1-1
3/5 U.S. Milanese – Pro Vercelli = 1-2
17/5 Andrea Doria – U.S. Milanese = 1-2
Classifica
Pro Vercelli pt. 6
U.S. Milanese pt. 5
Andrea Doria pt. 1
* Ai fini della classifica non furono considerati i primi due incontri.
La squadra campione
i nomi non corrispondono all’ordine fotografico
Innocenti; Salvaneschi, Caloria;
Ara, Milano I, Leone; Romussi,
Bertinetti, Fresia, Visconti, Rampini I.
Storie di squadre
Quando si vuole raccontare di calcio non si può omettere l’epopea della Pro Vercelli dalla “escalation” storica di questo sport. Non si può non guardare indietro con un certo pizzico di nostalgia riportando a galla le “gesta” epiche degli atleti che hanno vestito la maglia bianca di Vercelli; in un periodo quando nel calcio c’era ancora spazio per il romanticismo e meno per il denaro. La Pro Vercelli nacque nel 1892, ed è per questo tra le più antiche e blasonate società sportive, con la denominazione di Società Ginnastica Pro Vercelli. Il fondatore fu Marcello Bertinetti, primo presidente della sezione calcio di Vercelli istituita nel 1903 e allenatore della stessa squadra. Lo stemma presentò lo scudo crociato e la divisa bianca con il calzoncini neri rappresentò l’anima stessa della squadra a cui fu affibbiato, per sempre, il soprannome di “bianche casacche”. La Pro Vercelli passò alla ribalta nel campionato di seconda categoria del 1907 quando si impose contro le squadre riserve di Juventus e Torino accedendo nella massima serie. Il torneo però, che rappresentò la vetrina decisiva per la società, fu la “Coppa Bona” disputata a Biella. La società di Vercelli, che seguiva una linea decisamente autarchica, schierando rigorosamente atleti italiani, si impose agli occhi di tutti contro squadre molto più blasonate. Battendo squadre di Genova, Milano e Torino destò l’interesse della F.I.F. che la volle subito iscritta al nuovo campionato “federale”. Qui la Pro Vercelli non deluse le aspettative imponendo sin da subito un gioco “veloce”, “estroso” e pieno di fantasia; tale da essere denominato “all’italiana”, per via dei componenti in campo che erano tutti italiani e in maggioranza di Vercelli. Da qui cominciò una cavalcata storica che portò la squadra alla conquista di ben 7 titoli di cui 5 conquistati nello spazio di sei anni (1908, 1909, 1911, 1912, 1913). Dopo l’ultimo titolo risalente al 1921, la Pro Vercelli cominciò il suo lento e inesorabile declino che culminò nella retrocessione in Serie del 1934-35, durante il campionato a girone unico di 16 squadre. La squadra piemontese non solo non riuscì a risalire la china ma fu schiacciata dalle altre contendenti fino a crollare in IV serie nell’immediato dopoguerra. Negli anni cinquanta la situazione non migliorò anzi volse al peggioramento con la retrocessione nel campionato dilettantistico maturata nella prima metà degli anni cinquanta. Tra gli sessanta e gli anni ottanta la Pro Vercelli toccò il fondo giungendo a disputare il campionato di prima categoria fino a ritrovare il professionismo alla fine degli anni ottanta, ritrovandosi in Serie C2. Nel ’90 il fallimento societario complica la situazione e solo nel ’94 la squadra ritrovò il campionato di C2 (campionato in cui milita tutt’oggi). Di fatto a provocare il crollo vertiginoso della Pro Vercelli fu il dilagare imperante del professionismo. La società non riuscì a reggere le cifre che il nuovo mercato del calcio imponeva. Nel corso degli anni perse i giocatori più rappresentativi: Virginio Rosetta fu il primo ad emigrare verso lidi migliori, passando alla Juventus, poi negli anni ’30, fu la volta di Silvio Piola che si trasferì alla Lazio. Fu di fatto la fine della Pro Vercelli e del romanticismo nel calcio italiano.
Eventi storici
Tra il 28 e il 30 aprile si tenne a Roma il primo congresso delle donne cattoliche che fondarono l’Unione Donne Cattoliche separandosi dal movimento dell’emancipazione. L’Italia attraversò uno dei momenti più tragici della propria storia civile. Il 28 dicembre un tremendo terremoto rase al suolo quasi del tutto le città di Reggio Calabria e Messina provocando 150.000 vittime. Il disastro sensibilizzò l’opinione pubblica di tutto il mondo, parecchi giunsero da tutte le parti, sia fisicamente che con aiuti di ogni genere ,per portare sollievo alle popolazioni colpite. E’ l’anno della Olivetti che proprio nel 1908 fondò la prima industria di produzione occupandosi delle macchine da scrivere. Il 27 febbraio viene bocciato dalla Camera l’intervento legislativo proposto da Leonida Bissolati che prevedeva l’abolizione del catechismo cattolico nelle scuole.
Fonti
- Enciclopedia dello Sport – Treccani.
- Almanacco illustrato del calcio – Panini.
- Campioni & Campionato 90/91 – De Agostini.
- Calcio 1898-2007 Storia dello Sport che ha fatto L’Italia – J.Foot – Ed. Rizzoli Storica.
Girolamo Ferlito