1911 – Pro Vercelli fu l’anno della rivincita
L’esperimento del girone unico fallì miseramente. Si tornò al doppio girone che raccolse le tredici iscritte dell’anno 1911.
Purtroppo nonostante le intenzioni di rendere un torneo equilibrato sussistevano gli evidenti squilibri tra il girone emiliano-veneto composto nella quasi totalità da società esordienti e il girone ligure-lombardo-piemontese dove militavano I club veterani. Alla fine trionfò la Pro Vercelli che si riprese il titolo dopo averlo di fatto “regalato” all’Inter l’anno precedente. Per i campioni uscenti solo un pessimo girone e una serie di insuccessi che perdurarono fino a dopo il primo conflitto mondiale. Le “casacche bianche” con il terzo titolo della storia entrarono di diritto nel “gotha” del calcio italiano raggiungendo il Milan al secondo posto con tre scudetti conquistati (il Genoa ne aveva sei).
Tra esordi infelici e difficoltà logistiche
La popolarità del campionato italiano continuava a crescere. Il numero delle iscritte al torneo del 1911 salì a tredici. Però, nonostante il grande entusiasmo, sorsero evidenti difficoltà. Le distanze tra il trittico lombardia-piemonte-liguria e le regioni delle neo iscritte non permisero uno svolgimento equo e regolare del campionato. Il Veneto iscrisse tre società. Oltre il già noto Venezia fecero la loro comparsa società come l’Hellas Verona e il Vicenza. Esordio assoluto a livello regionale lo si ebbe anche con l’avvento del Bologna che fu l’unica iscritta dell’Emilia-Romagna. La differenza tecnica e di blasone tra le solite note e le nuove arrivate fu tale che la federazione decise di relegare in un secondo girone emiliano-veneto le neo-iscritte. Questo girone passò in secondo piano e le forti discrepanze tecniche tornarono a galla in occasione della finalissima tra la vincente di questo girone e quella del girone lombardo-piemontese-ligure. Sorsero anche notevoli problemi logistici: la scelta di mettere insieme in unico girone le neo-iscritte non fu dettata solo dai pessimi risultati ottenuti da queste nelle amichevole pre-campionato con le più forti del campionato. L’inverno la fece da padrone. Molte partite furono sospese a causa della neve. Inoltre con l’introduzione dei calendari dettati dalla Federazione e non più arbitrariamente decisi dalle società vi furono polemiche e rinunce che determinarono il risultato a tavolino di alcune partite. Da segnalare anche la batosta subita dalla nazionale italiana nella prima amichevole in trasferta contro l’Ungheria. L’esclusione dei giocatori della Pro Vercelli dall’undici titolare accentuò le notevoli carenze tecniche degli azzurri nei confronti dei magiari che si imposero con lo “spaventoso” risultato di 6-1.
Due gironi una sola squadra
Nonostante gli entusiasmi per l’aumento importante delle squadre iscritte al campionato non mancarono le difficoltà. Nel 1911 i mezzi di comunicazioni erano stringatissimi e già da regione a regione era difficile comunicare in maniera regolare. Con l’aggiunta dell’Emilia-Romagna le cose di certo non migliorarono. La creazione di due gironi, che come detto poc’anzi risultarono squilibrati fu necessaria anche per queste difficoltà di comunicazione e per la lontananza delle regioni “principali” da quelle neo-iscritte; una difficoltà che come si vedrà nel tempo creerà atteggiamenti imbarazzanti nei confronti di certi club con l’avvento del girone unico all’italiana. Il campionato cominciò l’ottobre del 1910 e vide la riammissione della Pro Vercelli squalificata la passata stagione per la faccenda della squadra “ragazzi”. Tra le novità vi fu il ritorno del Venezia a cui si aggiunsero per il Veneto, l’Hellas Verona e il Vicenza e l’iscrizione del Bologna come unica compagine rappresentante l’Emilia-Romagna. Furono creati appunto due gironi: il girone emiliano-veneto che comprese queste quattro società e il girone ligure-lombardo-piemontese che vide contendersi il primo posto: Genoa, Andrea Doria, Juventus, Torino, Pro Vercelli, Milan, U.S. Milanese, Inter e l’esordio assoluto del Piemonte una squadra che rappresentava la città di Torino. Nel girone emiliano-veneto il Vicenza dominò vincendo tutte le gare e classificandosi al primo posto per la finale scudetto. Un dominio analogo fu ottenuto dalla Pro Vercelli che spinta dal desiderio di vendicare l’umiliazione dell’anno precedente partì forte. Per la verità non fu l’Inter a contenderle il titolo. I nerazzurri delusero e furono liquidati con un secco 3-0 a Milano e addirittura 4-0 a Vercelli. Fu l’altra squadra di Milano, il Milan che cercò di contrastare lo strapotere dei bianchi. Però, alcuni passi falsi con squadre non irresistibili portarono il Milan a piazzarsi secondo e la Vercelli ad arrivare in finale contro il Vicenza. Nella finalissima non ci fu storia: la Vercelli liquidò sia all’andata che al ritorno il Vicenza vincendo il titolo numero tre.
Girone Emiliano-Veneto
5/2 – 26/2 Verona – Vicenza = 0-2 / 2-7
5/2 – 26/2 Venezia – Bologna = 2-4 / 0-3
12/2 – 5/3 Venezia – Verona = 0-1* / 0-2*
12/2 – 5/3 Vicenza – Bologna = 6-1 / 4-0
19/2 – 12/3 Verona – Bologna = 4-1** / 4-2
19/2 – 12/3 Vicenza – Venezia = 1-0* / 1-0*
Classifica
1° Vicenza pti 12 (accede alla finale)
2° Verona pti 8
3° Bologna pti 4
4° Venezia pti 0
* risultati a tavolino
** partita giocata in data diversa
Girone Ligure-Lombardo-Piemontese
(le partite si disputarono dal 27 nov 1910 al 30 apr 1911)
(AND/RIT)
(AND/RIT)
(AND/RIT)
(AND/RIT)
(AND/RIT)
* risultati a tavolino |
(AND/RIT)
(AND/RIT)
(AND/RIT)
(AND/RIT)
CLASSIFICA Pro Vercelli Pti. 27 (in finale) |
Finali
11/6 Pro Vercelli – Vicenza = 3-0
18/6 Vicenza – Pro Vercelli = 1-2
La squadra campione
Innocenti; Binaschi, Valle;
Ara, Milano I, Leone; Milano II,
Berardo, Ferraro, Rampini I, Corna.
Curiosità
L’anno 1911 deve essere ricordato anche per un fatto insolito. La classifica finale del girone lombardo-piemontese-ligure vide la Juventus classificarsi all’ultimo posto e ne decretò pertanto la retrocessione in seconda divisione. In realtà la storiografia calcistica è molto lapidaria in tal senso. La Juventus arrivò ultima anche due anni dopo, campionato 1913, nel girone eliminatorio piemontese ma non avvenne neanche questa volta la retrocessione. Le correnti storiografiche vogliono due situazioni diverse. Nel primo caso il blasone della Juventus e il posto lasciato l’anno prima dal Venezia permisero ai bianconeri di essere rispescati. La federazione intese riportare in pari il numero delle partecipanti del girone ligure-lombardo-piemontese. Le motivazioni del 1913 furono simili ma partirono dalla società bianconera. La Juventus era allo sbando. Nelle ultime tre stagioni aveva ottenuto un terzultimo posto e due ultimi posti e i soci avevano deciso di sciogliere definitivamente la società. Umberto Malvano, l’allora presidente bianconero prese tempo e si fece ricevere dalla F.I.G.C. Grazie ad alcune amicizie e alla visione attenta del regolamento si decise di ripescare la Juve per portare in pari il numero delle iscritte al girone. Questo atteggiamento non ebbe precedenti storici ma creò a sua volta un precedente che ritornerà più avanti e per altre motivazioni.
Fonti
- Enciclopedia dello Sport – Treccani.
- Almanacco illustrato del calcio – Panini.
- Campioni & Campionato 90/91 – De Agostini.
- Calcio 1898-2007 Storia dello Sport che ha fatto L’Italia – J.Foot – Ed. Rizzoli Storica.
Girolamo Ferlito