Pubblicato il: 3 Ottobre, 2010

A Catania avanza il PRUSST. Senza opposizione

A Palazzo degli Elefanti la maggioranza di centrodestra si è ricompattata il 13 settembre, con l’approvazione della proposta del “Piano di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio” (PRUSST) avanzata dalla Giunta Stancanelli. La Destra-Alleanza Siciliana e il PD hanno criticato aspramente il provvedimento, senza ostacolarlo. Il gruppo di Nello Musumeci ha abbandonato l’aula prima del voto, in polemica con la scelta del Presidente Marco Consoli di far valere dei precedenti procedurali per non sottoporre a votazione separata un emendamento dell’Amministrazione. I consiglieri del Partito Democratico si sono astenuti, pur nella contrarietà all’individuazione nel 15% del contributo perequativo dei soggetti privati al finanziamento di opere pubbliche. Raffaele Stancanelli ha ribadito l’importanza della risoluzione: «Col PRUSST vareremo interventi per un valore di  261 milioni di euro. Il contributo perequativo e gli oneri concessori garantiranno entrate per oltre 40 milioni. Queste risorse ci permetteranno di partecipare a dodici progetti, fra bandi regionali e nazionali». Interventi di vasta portata, esposti dal presidente della Commissione Urbanistica Alessandro Porto (MPA): «La riqualificazione di San Berillo e della scogliera di Ognina – S.Giovanni Li Cuti. I lavori in Piazza del Gesù e in Via Crociferi. Gli interventi per la viabilità in zona Faro Biscari». IL capogruppo del PD Rosario D’Agata ha attaccato: «Gli interventi esposti nell’ambito del PRUSST a Palermo non avevano l’appetibilità economica di quelli proposti  per Catania. Eppure il contributo perequativo ha raggiunto in quel caso il 23%». Differenti le preoccupazioni di Nello Musumeci: «E’ ancora attuale un progetto realizzato 10 anni fa? Il PRUSST prevedeva un cronimonitoraggio degli interventi pubblici e privati. E’ possibile vederlo, assieme a un riferimento alle varianti adottate? Temiamo sia solo un piano concepito per far cassa, senza valutazione delle compatibilità fra interessi pubblici e privati». Ai rilievi ha replicato l’Architetto Leonardi, responsabile unico del procedimento: «Con un contributo perequativo superiore al 15%, avremmo avuto un tale frazionamento delle procedure da rendere il progetto ingestibile». Quanto ai ritardi, sarebbero dovuti a «ricorsi e tempi burocratici»: «Il progetto San Berillo», ha ricordato Leonardi «è ancora fermo in Conferenza dei servizi, in attesa del parere della Soprintendenza».

Enrico Sciuto

Lascia un commento

Devi essere collegato to post comment.