Adolescenti di oggi: istruzioni per l’uso
Nonostante il sole quest’anno sembra non volersi arrendere all’idea di ritirarsi per lasciare il posto a pioggia e neve, ormai anche chi non voleva ammetterlo dovrà darsi per vinto: anche questa estate è finita, e per gli adolescenti di tutta Italia sono ormai ripresi gli studi, e, solo per alcuni, è tempo di ridurre le grandi serate ad un misero week-end. Per la maggior parte è giunto il momento di tirare le fila di questa estate 2011 che potremmo descrivere come “ballo e sballo”, mentre altri sono rimasti bloccati, cristallizzati nell’attimo in cui si sono resi conto che lo sballo li aveva portati un po’ troppo oltre il limite della vita umana.
Ma partiamo dal principio: la noia. Svogliati, ispirati da esempi sbagliati e da un andamento generale che di certo non li spinge allo studio, gli adolescenti del ventunesimo secolo sono sicuramente i più annoiati che la storia abbia mai conosciuto, tant’è vero che per moltissimi la scuola è solo un pretesto per non lavorare. Se poi analizziamo la loro tipica giornata estiva, durante la quale la maggior parte di loro si sveglia tardi, ed esce per combattere la noia, ci rendiamo conto di quanto sia disperata la loro ricerca di una cosiddetta “botta di vita”: bisogna divertirsi, cambiare, sperimentare… Osare, dimostrare agli altri che non si ha paura di andare oltre ai limiti che ci siamo sempre imposti o che i nostri genitori ci hanno contrassegnato. “Solo per oggi, per stasera” è una frase che alcuni si sono detti milioni di volte, ed altre milioni di volte se la ridiranno. D’altronde, in una società in cui le sbornie passate non sono una svista occasionale ma un vanto quotidiano e dove per essere accettati si deve dimostrare di sapersi sballare come tutti fanno, è difficile rimanere immacolati a questo tipo di sostanze: vorrebbe dire essere fuori moda, e nessun adolescente vorrebbe mai fare la parte dell’emarginato. A questo proposito, l’estate, fatta di notti lunghe e mattine corte, di feste ed amici, calza proprio a pennello: le spiagge si accendono durante gli “happy hour”, ed un bel cocktail per far vedere che siamo grandi e di certo non temiamo il cosiddetto “goccino di troppo” è immancabile, e, per molti, si mescola alla classica marijuana fumata giusto per far vedere che sappiamo andare anche oltre alla classica sigaretta oppure alla striscia di coca tagliata con la carta di credito se si vuole essere sofisticati. Il rientro lo si fa poi con le dita incrociate, sperando di non incontrare la pattuglia sulla via del ritorno. Anche se, certo, questo non sarà un problema per chi, a casa, sceglie di non tornarci, per chi non aveva capito di aver superato il limite dei propri riflessi. Peccato solo che la morte non sia tanto di moda. è vero: le prediche sono inutili e noiose, nessuno le ascolta più ormai, sono sempre le stesse trite e ritrite e nessuno qui ha intenzione di farvene un’altra. Però, almeno un po’ più di originalità e di individualismo potreste averlo!
Sara Servadei