Pubblicato il: 25 Maggio, 2010

Affonda la “Gioventù” della Meloni

<<Era un vecchio progetto del Fronte della Gioventù>>, ci spiegava raggiante Salvo Pogliese, intervistato su queste pagine lo scorso Novembre. Il sogno degli ex camerati, sdoganati nel Popolo delle Libertà, sembrava finalmente realizzarsi con il Disegno di Legge d’iniziativa governativa n°2505: “Norme in materia di riconoscimento e sostegno alle Comunità Giovanili”. Una cavalcata trionfale, quella del provvedimento. Inserito all’art.1 comma 556 della Legge Finanziaria 2006, seppe risorgere dopo la breve parentesi prodiana già il 24 maggio 2008, con una proposta di legge presentata alla Camera dall’ex AN Basilio Catanoso. Un anno appena ed ecco sancita in Consiglio dei Ministri l’istituzione delle Comunità, attraverso il DDL fiore all’occhiello del Ministero della Gioventù. Giorgia Meloni sorrideva trionfante: <<Le Comunità saranno oasi nelle periferie delle città metropolitane, per combattere il degrado>>. Già, saranno. L’attivismo dei Ras locali della Giovane Italia e dei signori attempati dell’ex “Fronte della Gioventù” è proseguito senza sosta nei territori. Ma a Roma la proposta di legge è affondata nelle sabbie mobili. Presentata alla Camera il 10 giugno 2009, è stata assegnata all’esame congiunto della Commissione Affari Costituzionali e della XII Commissione Affari sociali che, in sede referente, hanno preso in mano anche la proposta di legge Catanoso. Da allora solo due sedute in un anno, il 9 e il 18 Febbraio, quest’ultima terminata con un rinvio per audizioni. Beatrice Lorenzin e Melania Di Nichilo, relatrici delle proposte in I e XII Commissione, hanno fatto appena in tempo a esporne i contenuti: <<Un Fondo Nazionale per le Comunità da 5 milioni di euro annui e l’istituzione di un Osservatorio di vigilanza pronto a coordinarsi con quelli regionali>>. Nella Legge finanziaria 2010 il governo ha poi rivisto al ribasso il budget del Fondo (3 milioni l’anno) e, come se non bastasse, nel disegno di legge in esame è rimessa a un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri la definizione dei criteri di ripartizione e delle modalità di funzionamento del Fondo nazionale per le comunità giovanili. E’ un decreto da emanare “non oltre i quattro mesi dall’entrata in vigore della legge”. Austerità e crisi monetaria europea permettendo.

Enrico Sciuto

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